GERUSALEMME – ”Dato che ho io scritto un libro sull’antisemitismo, tu puoi scrivere quello su Berlusconi”: così Umberto Eco ha risposto con una battuta ad Abraham Yehoshua all’unico argomento attinente alla politica – che invece ha caratterizzato di più la conferenza stampa di stamattina – posto dallo scrittore israeliano (”quando scriverai un libro su Berlusconi?”) alla fine del faccia a faccia che li ha visti stasera a Gerusalemme protagonisti di un affollatissimo ‘Caffe’ letterario’.
L’occasione è stata la presentazione della sua ultima opera ‘Il Cimitero di Praga’ (Bompiani) che, peraltro, ancora non è stata pubblicata in ebraico, alla venticinquesima edizione della Fiera del Libro di Gerusalemme.
Domani invece Eco terrà una lezione magistrale all’università di Tel Aviv , intitolata ‘Confessioni di un giovane romanziere’. L’altro cenno all’attualità è stato quando Eco ha raccontato del suo tardivo, a 50 anni, esordio come scrittore: ”La mia è una vocazione naturale a raccontare. Alla mia età di solito un vecchio professore scappa con una ballerina e va a Citta’ del Messico”.
“Ma – ha precisato tra le risate degli ascoltatori – non ho una ballerina e non sono il premier della mia nazione”. ”Ho deciso di scrivere – ha aggiunto – per il puro piacere di farlo. Nei lavori accademici vuoi dimostrare una tesi, nei romanzi no. Sono i lettori che decidono come interpretare”.
Yehoshua lo ha incalzato chiedendogli come elaborasse le sue opere ed Eco gli ha risposto: ”I miei romanzi sono tutti su gente come me: intellettuali, gente che legge o scrive o studia. Quindi, anche se non vorrei mai che il lettore considerasse le opinioni dei miei personaggi le mie, in un romanzo non voglio essere inesatto, voglio essere storicamente preciso”.
Eco è stato molto attento a negare ogni identificazione tra sé e il personaggio, principale del suo libro, Simonini: ”Tutti si immedesimano con i personaggi, anche con quelli negativi, senza per questo commettere i loro crimini e le loro nefandezze. Si partecipa – ha proseguito anche citando ‘Le benevole’ di Littel – ma non ci si converte nel personaggio. Il mondo è pieno di gente che attribuisce all’autore gesti e pensieri dei suoi personaggi, ci saranno sempre lettori simili”.
Quindi l’altro tema portante del faccia a faccia: l’antisemitismo. Eco ha spiegato come nasca il pregiudizio antiebraico, rinfocolato – dopo quello cristiano – dalla Rivoluzione francese, da quello economico e ancora da quello comunista. ”L’antisemitismo – ha aggiunto Yehoshua – non è morto. Pensavamo lo fosse dopo la Shoah, ma è ancora vivo”. ”Per questo – ha ribattuto Eco – ho scritto un libro su questo tema. E mi sembra che l’intellighenzia ebraica in Italia abbia apprezzato il mio lavoro”. Infine un vero e proprio assalto allo scrittore subissato da parte del pubblico dalle richieste di autografi sul suo libro che peraltro ancora non e’ stato pubblicato in ebraico.
