Effetto ghigliottina, non solo sui talk show di informazione ma anche sugli ascolti Rai. I dati Auditel della prima settimana senza politica in tv sono un bollettino di guerra per la tv pubblica amputata di Porta a Porta, Annozero, Ballarò, L’ultima Parola. Telefilm e documentari piazzati al posto di Vespa, di Floris e di Santoro deprimono gli ascolti, con conseguente danno economico all’azienda. Roberto Rao, capogruppo dell’Udc in Vigilanza Rai, ha stimato la perdita (in base agli introiti pubblicitari) in quattro milioni di euro.
Gli italiani non sembrano aver gradito la decisione di eliminare il dibattito politico, sia esso in prima serata o in seconda. E gli affezionati telespettatori che solitamente seguono assiduamente i vari Vespa, Santoro, Floris si sono sentiti quasi orfani. Risultato? Hanno cambiato canale. Hanno preferito, forse per ripicca, guardare un grande classico come la storia della principessa Sissi, il Grande Fratello o l’amichevole di calcio tra Italia e Camerun. In uno slancio di rassegnazione hanno addirittura preferito sorbirsi, giovedì 4, ore di spettacolo dedicato al neomelodico Gigi D’Alessio. Oppure, in tanti, sono emigrati su altre emittenti o altri modi di passar la serata.
I motivi non sono solo da ricercare nell’assenza improvvisa dei talk show, che negli anni hanno convinto una buona quota di pubblico. La colpa del tracollo di ascolti è anche da imputare alla programmazione che ha sostituito gli stessi talk show. Per parlarci chiaro, se la Rai non avesse sostituito Santoro e Vespa con “La Carica dei 101” e “Rex” e avesse, invece, approfittato della situazione per mandare in onda programmi di spessore, forse da casa non si avrebbe avuto l’impulso di cambiare canale.
Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo. I dati Auditel sconfortanti sono arrivati già da inizio settimana. Lunedì, al posto di Porta a Porta, RaiUno ha trasmetto il film “Squadra 49” che ha registrato un brusco calo in termini di audience: è stato guardato da 1.195.000 telespettatori, pari al 9,22%. Un dato allarmante visto che il lunedì precedente Porta a Porta aveva ottenuto il 20-25% di share. Una scena che si ripete mercoledì quando la stessa rete manda in onda al posto del programma di Vespa il telefilm “Rex”.
Martedì RaiTre opta per una scelta provocatoria e manda in onda, al posto di Ballarò, una puntata de “La Grande Storia” dedicata alla dittatura. Anche qui la perdita di ascolti c’è : 2.163.000 i telespettatori che la seguono contro i 3.753.000 che guardano solitamente Ballarò.
Il vero tracollo c’è poi giovedì quando la Rai manda in onda, al posto di Annozero, il film Disney “La carica dei 101”. I dati degli ascolti di RaiDue fatto registrare una perdita secca di 2.594.000 telespettatori pari al 10.80% in termini di share. Ovvero nella fascia normalmente occupata da Annozero, Raidue è stata seguita da 1.970.000 telespettatori pari cioè all’8,42%. Mentre giovedì scorso, 25 febbraio, la puntata di Santoro sul caso Morgan era stata seguita da 4.564.000 telespettatori (19,22%).
A usufruire di questo tracollo sono stati soprattutto i programmi di intrattenimento. Dalla fiction al reality fino al programma di musica. Ma che gli italiani vogliano la politica in tv lo dimostra anche un altro dato: mercoledì 3 la trasmissione di approfondimento politico di Lilli Gruber, “Otto e Mezzo”, ha segnato un record stagionale, 4,2% di share e 1.163.000 telespettatori. Forse tanto successo è dovuto anche al fatto che in collegamento c’era Michele Santoro. Quando ha preso la parola lui c’è stato un picco del 5,2% di share e oltre 1.400.000 telespettatori.