”Preferisco fare un appello alle responsabilità che criminalizzare, ma dico con chiarezza a tutti: il centro storico di Roma nun se tocca”. Lo ha ribadito anche oggi, 20 dicembre, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, questa volta in romanesco, a chi gli chiedeva un commento sulle parole del capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, e sulla polemica esplosa sugli ‘arresti preventivi’ in vista delle manifestazioni del 22 dicembre prossimo.
”Credo che la cosa migliore adesso – ha aggiunto riferendosi alle prossime manifestazioni – sia quella di lanciare appelli chiari alle forze politiche di maggioranza e opposizione, ma anche agli studenti, per fare in modo che i violenti vengano isolati. Bisogna comprendere che, dopo quello che è successo il 14 dicembre, su queste cose non si scherza, non si possono ripercorrere le strade degli anni ’70”.
”Mi auguro ci sia un’assunzione di responsabilità – ha sottolineato – innanzitutto da parte degli studenti. Se questo non avviene, siamo pronti e attenti a difendere non solo le istituzioni, ma tutta la nostra città. Il centro storico di Roma non si può devastare” e ha auspicato che ”di qui a domani arrivi una richiesta per una manifestazioni autorizzata secondo un percorso prestabilito, perché se abbiamo una simile richiesta tutto sarà più semplice. Mi auguro che questo segnale ci sia”.
I commmercianti romani. Anche i commercianti sono sulla stessa linea del sindaco: non si deve ripetere quanto accaduto il 14 ed hanno organizzato, un fronte comune per dire no a cortei e manifestazioni che devastano le vie dello shopping. Da domani, fanno sapere dalla Confcommercio, verranno consegnati dei volantini in tutti i negozi e attività commerciali del centro della capitale.
La distribuzione del volantino è solo il primo step perché tutti i commercianti vengono invitati a inviare un fax o a scrivere a uno specifico indirizzo perché si crei un fronte unico. ”Una volta raccolte tutte le adesioni – ha spiegato il presidente della Confcommercio Cesare Pambianchi – porteremo i risultati sia al ministro Maroni che al presidente della Commissione Affari costituzionali”.
Intanto, c’è un clima di allerta per le manifestazioni annunciate per il 21 e 22 dicembre: per questo Pambianchi lancia un appello agli studenti ”perché manifestino per le loro ragioni ma in modo civile e tranquillo senza farsi strumentalizzare”.
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