TRIESTE – Hai visto un immigrato appena arrivato in Italia che ottiene una casa popolare? Un tuo vicino lombardo o siciliano usufruisce del bonus bebè? Dillo alla Lega.
L’invito, rivolto ai cittadini del Friuli Venezia Giulia, viene dallo stesso Carroccio, che nella regione ha aperto uno sportello per raccogliere le segnalazioni contro quei sindaci che non vogliono applicare i criteri restrittivi sulla residenza per l’accesso al welfare, fissati da alcune leggi regionali in realtà censurate dalla Consulta.
Lo sportello ”Dillo alla Lega” fornisce alcuni numeri di telefono ai quali i cittadini potranno rivolgersi per segnalare casi ”anomali o sospetti” in cui la legge regionale non viene applicata.
Secondo la norma, infatti, hanno diritto ad accedere ai servizi sociali solo coloro che risiedono in Friuli Venezia Giulia da almeno cinque anni, e in Italia da dieci. ”Tutti, semplici cittadini o amministratori – afferma il capogruppo della Lega al Consiglio regionale, Danilo Narduzzi – potranno chiamare per segnalare irregolarità legate all’applicazione della legge sulla protezione sociale, commesse da funzionari pubblici in ogni singolo Comune”.
“Su affitti, case popolari, carta famiglia, bonus bebè e altri servizi ci sono delle regole precise che danno la priorità ai cittadini friulani e giuliani, che tutti sono tenuti a rispettare. E’ la democrazia. E’ giusto che chi rema contro gli interessi di friulani e giuliani, abbia un nome e un cognome. Qualche dirigente o funzionario vuole fare politica e si mette di traverso? Bene, valuteremo – conclude – se la sua condotta è regolare”.
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