La fine del peso politico dell’Europa, decretata dai catastrofici mondiali di calcio in Sud Africa, รจ stata sancita dal G20 di Toronto, in Canada.
Il segnale definitivo del tramonto europeo lo ha dato infatti il presidente americano Barack Obama, il quale, tra oggi, sabato, e domani, domenica, avrร sei incontri bilaterali, con altrettanti capi di governo e dei suoi interlocutori solo uno sarร europeo, l’inglese David Cameron. Finita la guerra fredda, tramontati il pericolo rosso e quello russo, l’Europa non serve piรน come barriera e testa di ponte, agli americani non interessa piรน di tanto ormai come votano i francesi o gli italiani. Obama guarda al mondo dall’alto dei grattacieli della sua Chicago, dai quali si gode una prospettiva diversa da New York, e filtra la visione con il colore della sua pelle e l’origine recente della famiglia paterna, che lo rendono piรน vicino al terzo mondo non piรน emergente ma emerso e spostano l’ottica euro centrica che ha dominato i rapporti tra i popoli del globo.
Il fatto che nella giornata di sabato Obama apra il programma di colloqui faccia a faccia con l’incontro in una amena localitร turistica dal nome molto indiano di Muskoka, a 90 minuti di auto da Toronto, col nuovo premier britannico David Cameron, piรน che il rapporto privilegiato che ha sempre dominato i rapporti tra Stati Uniti e Gran Bretagna e che oggi semmai puรฒ essere un po’, ma solo un po’ offuscato dalla diversa collocazione politica di Obama (sinistra) e Cameron (destra), dimostra che il tema piรน urgente per Obama รจ la tragedia ecologica della “marea nera”, che รจ un tema di politica interna.
Dopo Cameron, Obama vedrร , sempre di sabato, ย il presidente sudcoreano Lee Myung-Bak e il presidente cinese Hu Jintao.
Domenica sarร la volta del presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono, del premier indiano Manmohan Singh e del premier del Giappone Naoto Kan.
