Elezioni insanguinate in Afghanistan. Continua la violenza dei talebani per destabilizzare il paese.
Soltanto nelle ultime ore di oggi, giovedì 20 agosto, sei persone, fra cui alcuni civili, sono morte a causa degli attacchi realizzati dai talebani in alcune province afghane. Lo scrive l’agenzia di stampa afghana Pajhwok. Un ragazzo è morto per l’esplosione di un razzo a Lashkargh, capoluogo della provincia meridionale di Helmand, mentre due civili ed altrettanti agenti di polizia sono deceduti per lo scoppio di un rudimentale ordigno (Ied) nel distretto di Boldak, provinca di Kandahar.
Proseguono anche le sparatorie. L’ultima, fra i poliziotti afghani e tre talebani che hanno occupato un edificio nella zona est della capitale Kabul, ha provocato la morte di due miliziani. Un altro è stato arrestato e un altro sarebbe riuscito a fuggire. Lo ha riferito la stessa polizia.
Inoltre, i talebani hanno annunciato di avere preso sotto il proprio controllo la città di Pul-e-Alam, capoluogo della provincia di Logar (a sud di Kabul). Lo sostengono gli insorti nel loro sito internet. Accanto a questa operazione, i talebani hanno annunciato di avere attaccato il quartier generale della polizia, facendo esplodere una bomba e uccidendo nove agenti. Inoltre hanno segnalato attacchi nella provincia di Uruzgan (Afghanistan centrale) dove numerosi seggi sarebbero stati chiusi in vari distretti.
Poco prima dell’apertura delle operazioni di voto per le presidenziali, alcuni piccoli razzi sono stati lanciati sulla città meridionale di Kandahar, causando secondo i media locali alcuni feriti. L’attacco ha un significato simbolico perché a Kandahar, area di etnia pashtun, è nato il presidente uscente Hamid Karzai, e le organizzazioni dei talebani sono particolarmente attive.
Le elezioni presidenziali in Afghanistan, le seconde dalla caduta del regime dei talebani nel 2001, rappresentano un importante passo verso la realizzazione di un processo democratico. L’Afghanistan è uno dei paesi più poveri al mondo, in guerra da trent’anni. Solo un terzo della popolazione è alfabetizzata. I talebani sono la principale minaccia per lo svolgimento di regolari elezioni.
Nel paese sono presenti 100mila soldati occidentali, tra cui 62mila americani. Le forze afghane ammontano a 80mila unità. Secondo l’ultimo rapporto del rappresentante speciale Onu in Afghanistan, Kai Eide, la situazione della sicurezza è peggiorata e il numero degli incidenti nel Paese è cresciuto. Questo ha comportato un incremento nel numero delle forze internazionali impiegate, in particolare dagli Stati Uniti. Le truppe americane e afgane hanno lanciato di recente un’operazione congiunta nel sud dell’Afghanistan, in vista delle elezioni: si chiama “Eastern Resolve II” e prevede il dispiegamento di 400 soldati americani e 100 afgani nella provincia di Helmand, roccaforte dei talebani.