L’inviato speciale americano per l’Afghanistan e il Pakistan, Richard Holbrooke, ha detto lunedi che un numero crescente di leader talebani sta cercando contatti con il governo di Kabul.
”Vediamo un numero crescente di talebani di alto livello dire ‘vogliamo parlare’ ai dirigenti afghani”, ha detto Holbrooke in una intervista alla CNN. Holbrooke ha pero’ messo in guardia dall’usare la espressione ”negoziati di pace” perche’ manca un vero interlocutore.
”In Afghanistan non c’e’ un Ho Chi Minh, o uno Slobodan Milosevic o una autorita’ palestinese – ha sottolineato Holbrooke – esiste un gruppo molto frammentato di persone che noi chiamiamo il nemico”.
Nei giorni scorsi si era diffusa con ampio clamore la notizia secondo cui afgani e talebani avrebbero avviato trattative di pace. Funzionari americani e afgani hanno poi smentito che qualsiasi trattativa sia in corso.
Essi precisano che la notizia fa parte di quella che definiscono una ”strategia informativa” degli Stati Uniti diretta a dividere ed indebolire i vertici talebani.
Un funzionario americano informato della politica del presidente afghano Hamid Karzai ha dichiarato al sito mcclatchydc.com senza tanti giri di parole che questa facceda dei presunti negoziati ”è semplicemente un’operazione psicologica, niente di più”.
Il funzionario ha spiegato che esagerare il significato e la portata dei presunti contatti è uno sforzo diretto a seminare sospetti reciproci tra i talebani e causare ‘una caccia alle streghe’ alla ricerca di traditori che vorrebbero trattare col nemico.
