Si riaccendono le scintille tra gli Stati Uniti e l’Afghanistan. Questa volta la pietra dello scandalo è la possibile nomina a vicepresidente del Paese di Marshal Mohammad Qasim Fahim, braccio destro di Hamid Karzai e già all’epoca dell’amministrazione Bush sospettato di essere un trafficante di droga, che con un aereo dell’era sovietica trasportava cocaina in Russia.
Il New York Times sottolinea come già Bush avesse pressoché la certezza che Fahim, all’epoca ministro della Difesa, trafficasse droga ma che all’epoca Washington preferì soprassedere, visto e considerato che nel 2001 lo stesso Fahim era stato arruolato dalla Cia ed era stato premiato con milioni di dollari in contanti.
Oggi, che Fahim rischia di salire fino a uno dei gradini più alti del governo afgano, si è riaperto il dibattito interno agli Stati Uniti. Secondo una fonte del New York Times, il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, avrebbe già provveduto a informare Karzai che la nomina di Fahim gli causerà problemi con molti Paesi occidentali, tra cui gli stessi Stati Uniti. Secondo le stesse fonti, l’amministrazione Obama sta anche pensando a delle sanzioni, come ad esempio rifiutargli il visto per entrare nel Paese.
Anche Fahim, come il generale Abdul Rashid Dostum, il signore della Guerra arruolato da Karzai nelle file dei suoi sostenitori, dal 2001 ha lavorato con la Cia e venne premiato con milioni di dollari in contanti, scrive il Nyt sottolineando che dopo il conflitto, diventato ministro della Difesa del governo Karzai, Fahim gestì il fiume di denaro per creare ed addestrare l’esercito di Kabul.