KABUL, AFGHANISTAN – Non e’ ancora vero e proprio dialogo, ma, tra Washington, Kabul e i talebani, esisterebbe un inizio di trattativa per trovare una soluzione politica alla crisi afghana.
A rivelarlo e’ lo stesso presidente dell’Afghanistan Hamid Karzai che, in una intervista al Wall Street Journal, ha annunciato come siano stati gia’ avviati negoziati esplorativi segreti tra i tre interlocutori. Le sue affermazioni hanno pero’ immediatamente trovato la secca smentita dei talebani, che hanno negato qualsiasi contatto con il governo ”fantoccio” di Kabul.
Dopo il rincorrersi, nei giorni scorsi, di voci e smentite, le parole di Karzai al Wsj sono apparse come un tentativo di chiarimento decisivo per il futuro del Paese. ”Ci sono stati contatti tra il governo Usa e i talebani, ci sono stati contatti tra il governo afghano e i Talebani, e ci sono stati alcuni contatti che noi abbiamo organizzato, tutti insieme, inclusi i talebani”, ha spiegato Karzai al Wsj, rivelando ”una schiarita importante negli sforzi per porre un termine ad una guerra durata 10 anni”, e sottolineando come i talebani siano ”definitivamente” interessati alla pace.
Poche ore dopo, pero’, sul sito ‘Voce della Jihad’, e’ giunta la smentita di Zabihullah Mujahid, uno dei portavoce dei talebani. I ribelli ”non hanno discusso” con Kabul e ”non hanno ancora deciso se intendono farlo”, sono state le sue parole, giunte cosi’ a rimescolare i fili di un nodo sempre piu’ intricato. Cio’ che invece finora i Talebani non hanno smentito, e’ l’esistenza di un inizio di dialogo con Washington.
Nei giorni scorsi, l’Emirato Islamico dell’Afghanistan (cosi’ si definiscono i seguaci del Mullah Omar, la guida spirituale del talebani) aveva inviato una propria delegazione a Doha, nel Qatar, dove i ribelli si sono detti pronti ad aprire ”un ufficio politico”. E a Doha erano stati intavolati colloqui iniziali con una delegazione americana, finalizzati a creare il necessario clima di fiducia e a mettere sul piatto le prime reciproche concessioni per il prosieguo dei negoziati.
Dai quali pero’, i Talebani hanno piu’ volte ribadito di voler escludere il ”burattinaio” Karzai, destabilizzando cosi’ gli sforzi statunitensi di creare una pace tra afghani. Nell’intervista al Wsj, Karzai ha anche sottolineato l’importanza del supporto del Pakistan, dove tra l’altro il presidente si e’ recato per un incontro con il suo omologo pachistano Ali Zardari e quello iraniano Mahmoud Ahmadinejad.
Mentre, soffermandosi sulla partnership con Washington, ha ricordato come gli Usa abbiano accettato ”le nostre visioni e condizioni”, inclusa quella di partecipare ai negoziati, reiterando al tempo stesso la richiesta di porre fine ai raid notturni americani in Afghanistan. Rispetto ai ”calorosi” rapporti con George W. Bush, permangono alcune frizioni tra il presidente afghano e l’amministrazione del presidente Barack Obama.
E forse, non a caso, interpellato sulle primarie repubblicane in Usa, Karzai ha precisato di non aver alcuna intenzione di interferire sul voto d’oltreoceano, ma sul candidato Mitt Romney si e’ lasciato sfuggire: ”E’ una brava persona, della quale ho, sinceramente, un’opinione molto favorevole”.