Nonostante le preoccupazioni espresse dal generale McChrystal, capo delle forze nato a Kabul, gli alleati continuano a fare vittime civili. Sei bambini e tre donne sono morti in un raid aereo della Nato nella provincia di Helmand, nel sud dell’Afghanistan.
La nuova strage accidentale è stata denunciata da Daud Ahmadi, portavoce del governatore provinciale. Il raid, in cui sono stati uccisi quattro talebani armati, è stato ordinato in risposta a un attacco contro un convoglio di forze Nato e afghane in un villaggio del distretto di Nad Ali.
Tre civili feriti – tutti uomini – sono stati ricoverati in un ospedale della Nato. L’Isaf ha confermato il raid aereo (ma non il numero delle vittime), spiegando che è stato deciso dopo «un prolungato scontro a fuoco» con i guerriglieri asserragliati nella casa bombardata. Il 4 settembre decine di civili (30 secondo l’inchiesta del governo) erano rimasti uccisi nell’esplosione di due autocisterne bombardate dai jet della Nato dopo che erano state sequestrate dai talebani.
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