Le ricchezze minerarie rarie dell’Afghanistan valgono almeno un trilione, il triplo delle stime effettuate dagli Stati Uniti, a quanto ha dichiarato il ministro delle Miniere Wahidullah Shahrani, che secondo il Chicago Tribune si recherà in Gran Bretagna la settimama prossima per attirare gli investitori riguardo ad uno dei più grandi depositi di materiale di ferro al mondo, a quanto riferisce il Chicago Tribune.
I geologi sapevano da anni che l’Afghanistan possiede vasti depositi di ferro, rame, cobalto, oro ed altri minerali preziosi, ma è stata una informativa questa settimana del ministro della Difesa Usa a valutare un trilione le riserve. Ma il ministro Shahrani ha detto di aver visto valutazioni geologiche e stime dell’industria mineraria che innalzano il valore delle riserve all’astronomica cifra di un trilione.
”L’Afghanista ha enormi risorse mai sfruttate di energia naturale e minerarie che hanno un enorme potenziale per il nostro sviluppo economico”, ha detto Shahrani, il quale ha aggiunto: ”La priorità del governo è che lo sfruttamento sia fatto nel modo più trasparente ed efficiente in maniera da arrecare il maggior vantaggio al Paese”.
Non tutti sono convinti. Critici di questa asserita scoperta di enormi ricchezze nel sottosuolo si chiedono perchè essa viene sbandierata proprio nel momento in cui la guerra infuria maggiormente e la coalizione internazionale che combatte i talebani è sotto crescente pressione ds parte dei rispettivi governi e parlamenti che vogliono prove concrete che la controffensiva contro i ribelli sta ottenendo risultati.
Questi critici, scrive il Chicago Tribune, rilevano che se l’attualmente povero Afghanistan viene considerato come un Paese con potenziali grandi ricchezze, ciò aiuterebbe i governi stranieri che contribuiscono alla coalizione a convincere le loro cittadinanze stanche della guerra che controllare il Paese è conveniente anche al prezzo dello sforzo bellico e della perdita dei soldati.
Shahrani ha insistito che che le informazioni sono state ottenute dopo mesi di lavoro per valutare i depositi minerari con l’aiuto di vecchie documentazioni geoliche ottenute da varie nazioni durante tre decenni di guerra.
”Ci sono state regolari comunicazioni tra il ministro delle Miniere e la U.S. Geological Society, che tre mesi fa ci ha messo a disposizione leloro valutazioni”, ha detto Shahrani
