
Australia, popolo vota: meglio carbone oggi che salute domani. Clima? Chi se ne frega (foto Ansa)

ROMA – Australia, terra lontana, elezioni laggiù non fanno tanto rumore quassù, da questa parte del globo dove viviamo noi. Non a caso geograficamente gli antipodi. Politicamente e socialmente però mica tanto antipodi. Popolo ha appena votato in Australia, elezioni legislative in cui tutte le cosiddette élites, scienziati, economisti, Università , quotidiani, tv (insomma quelli che in Italia vengono definiti “professoroni” o semplicemente casta) invitavano ad appoggiare i partiti di sinistra stramoderata che però avevano in programma di consumare meno carbone, inquinare meno e considerare il clima come un bene materiale collettivo.
E anche i sondaggi dicevano che gli australiani, provati e colpiti direttamente e di recente da eventi climatici estremi, avrebbero votato per una politica industriale ed energetica che considerava il clima come una cosa di valore, valore materiale.
E invece no, invece il più dei voti è andato alla destra che considera e proclama l’emergenza clima “bull shit” (traduzione in italiano: una stronzata). L’elettorato australiano non è tanto che aderisca alle scarse teorie negazioniste del cambio climatico (scarsissime tra gli scienziati, abbondanti tra i politici, Trump in testa). L’elettorato australiano ha mostrato di preferire il carbone oggi alla salute domani. Diminuire consumo ed estrazione di carbone è apparso cattivi affare qui e oggi. Meglio il carbone oggi che la salute domani. E del clima chi se ne frega. Questa è stata la libera e consapevole scelta del popolo elettore. Che anche laggiù, agli antipodi, ha in democrazia sempre l’ultima parola. Sempre giustamente l’ultima parola e drammaticamente quasi mai, di questi tempi e a qualunque latitudine, ragione. Â
