ROMA – Con la richiesta alle Autorità brasiliane di attivare la Commissione Permanente di Conciliazione, prevista dalla Convenzione tra Italia e Brasile del 1954, l'Italia ha compiuto oggi il primo passo necessario per ricorrere alla Corte internazionale di Giustizia dell'Aja dopo la decisione del Brasile di scarcerare l'ex terrorista rosso Cesare Battisti.
Con l'attivazione – richiesta dal ministro degli Esteri Franco Frattini – della Commissione Permanente di Conciliazione prevista dalla convenzione firmata da Italia e Brasile nel 1954, si è infatti messo in moto il processo per consentire alle autorità italiane di mettere in campo tutte le iniziative per arrivare alla revisione della decisione con cui il Supremo Tribunale Federale (Stf) di Brasilia ha convalidato il rifiuto all'estradizione di Battisti, condannato in patria per quattro omicidi commessi durante gli Anni di Piombo. L'estradizione era stata negata da Luiz Inacio Lula da Silva, il 31 dicembre scorso, ultimo giorno alla presidenza del Brasile.
Se la Commissione non arriverà ad una soluzione condivisa sulla vicenda Battisti, l'Italia potrà rivolgersi – come è nelle sue intenzioni – alla Corte dell'Aja. Ma ci sono dei tempi da rispettare che si profilano assai lunghi. In particolare, la Commissione dovrà presentare le sue proposte per la composizione della controversia, entro quattro mesi dall'inizio della discussione del caso.
A meno che le parti, non si mettano d'accordo per un termine diverso, passato il quale Italia e Brasile dovranno, entro tre mesi al massimo, pronunciarsi sulle proposte di conciliazione formulate dalla stessa Commissione. Qualora il termine decorra senza che una delle due parti si sia pronunciata o nel caso in cui una delle due parti non abbia accettato le proposte di conciliazione, a quel punto scatterà la possibilità del ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia. In sostanza, potrebbero passare anche 7 mesi prima che l'Italia possa portare i suoi argomenti all'attenzione dei giudici internazionali all'Aja.
Come membro italiano della Commissione Permanente di Conciliazione e' stato scelto il giurista internazionalista, Mauro Politi.
