CITTA' DEL VATICANO, 3 GIU – Dopo che per giorni, sotto elezioni, si e' sentito parlare di ''zingaropoli'', e in una fase in cui spesso e volentieri le polemiche sui Rom riempiono le cronache, fa un certo effetto sapere che il Papa ricevera' in udienza 1.400 zingari. Un'udienza ''privata'', nel senso che non si trattera' di un incontro all'interno dell'udienza generale del mercoledi', quando gruppi di diversa provenienza si ritrovano in piazza San Pietro per sentire la parola del Pontefice, ma di un appuntamento ''dedicato'' e specifico.
E se l'incontro tra un papa e una comunita' di zingari non e' una novita' assoluta (Paolo VI li incontro' nel 1965, Giovanni Paolo II chiese perdono per i peccati contro di loro), e' anche vero che nel contesto attuale l'iniziativa assume un valore particolare. Un gesto che si salda con la solidarieta' che Benedetto XVI manifesto' quando a febbraio quattro bambini Rom morirono nell'incendio di una baracca a Roma. O quando, a fine aprile, espresse la propria vicinanza ai Rom sgomberati da un campo che trovarono appoggio nella basilica di San Paolo.
Il 'meeting' gitano Oltretevere si terra' sabato 11 giugno, a partire dalle 12. La delegazione, in tutto circa 1.400 persone, sara' composta da gruppi Rom, Sinti, Manuches, Kale, Yenish e Travellers d'Europa e d'Italia. Una rappresentanza degli zingari sparsi in Europa, in tutto tra i 12 e i 15 milioni, concentrati per lo piu' nell'Est Europeo, specie in Romania e Ungheria, dove se ne contano tra il milione e 800 mila e i 2 milioni e mezzo. Cifre che lievitano a 36 milioni di persone. in base alle stime, se si tiene conto di tutte le comunita' presenti nel mondo, la piu' numerosa delle quali – 18 milioni – vive in India, considerata dagli zingari loro terra d'origine.
L'udienza dal Papa sara' uno dei momenti principali del pellegrinaggio che le comunita' zingare faranno a Roma l'11 e il 12 giugno per il 75/mo anniversario del martirio di beato Zeffirino Gimenez, beato gitano di origine spagnola. L'organizzazione del pellegrinaggio e' curata dal Pontificio consiglio per i Migranti insieme alla Fondazione 'Migrantes' della Cei, alla Diocesi di Roma e alla Comunita' di Sant'Egidio. E sabato 11 sara' mons. Antonio Maria Veglio', presidente del Pontificio Consiglio migranti, a guidare gli zingari dal Papa, descrivendo il loro impegno nella Chiesa. Durante l'udienza ci saranno quattro brevi testimonianze, compresa quella di Ceija Stojka, zingara cattolica superstite nei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau e Bergen-Belsen, che ha raccolto i suoi ricordi in un libro. Nel pomeriggio, la celebrazione presieduta da Veglio' nella chiesa di San Bartolomeo all'Isola Tiberina, quando nell'altare dei Testimoni della fede di Spagna sara' posta una reliquia del Beato Zeffirino, uno dei suoi rosari. Domenica gli zingari si riuniranno al Santuario del Divino Amore.
