ROMA – Più di così Silvio Berlusconi non poteva ottenere nel primo, delicatissimo, incontro con le alte gerarchie ecclesiastiche nel dopo ‘Rubygate’. Le telecamere lo hanno ripreso intento a conversare con il presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, seduto accanto al capo dello Stato Giorgio Napolitano a sua volta in conversazione con il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone.
Persino il presidente della Repubblica sottolinea come l’incontro sia andato ”come doveva andare” e cioe’ in un ”clima di cordialita”’. Ecco perché ai cronisti al termine dell’incontro per le celebrazioni dell’anniversario della firma dei Patti Lateranensi, il Cavaliere può dire a favore di telecamere che l’incontro è andato ”benissimo, come sempre”.
Ma se l’evento dimostra che lo ‘strappo’ con la Chiesa – nonostante l’imbarazzo più volte espresso da autorevoli esponenti del mondo ecclesiastico per i comportamenti privati del premier – alla fine non c’è stato, ciò non significa che fra le alte gerarchie ecclesiastiche non resti un certo disagio per quanto emerso dalle inchieste. Ma è una ‘freddezza’ confinata al piano personale dei rapporti con il Cavaliere, non su quello politico, dove il Vaticano (fedele al pragmatismo ecclesiastico) non dimentica che il dialogo con l’attuale governo è necessario per ottenere determinati risultati.
Raccontano che il premier sia arrivato all’appuntamento piuttosto teso. Temeva di sentire l’imbarazzo dei cardinali, per le pagine e pagine di dettagli scabrosi sulle feste di Arcore. Disagio che però, giurano i fedelissimi del premier, alla fine non è stato avvertito. Anche grazie al lavoro diplomatico di Gianni Letta che non ha lasciato niente al caso: è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ad introdurre immediatamente i temi della ‘bilaterale’, eliminando pericolosi tempi morti che avrebbero potuto creare imbarazzo. Grazie a questo escamotage diplomatico nessuno ha fatto riferimento alle note vicende giudiziarie.
Ovviamente, spiegano dal suo entourage, l’unico modo perche’ cio’ riuscisse era che Berlusconi per primo si astenesse dal parlare del ‘Rubygate’. Cosa non scontata, conoscendo la voglia del premier di denunciare una inchiesta che ritiene ”farsesca” con accuse ”totalmente inventate”. Pare però che si sia trattenuto e cosi’ l’attenzione di tutti è rimasta sui temi della ‘bilaterale’.
Tanto che lo stesso Berlusconi si e’ potuto rilassare, riuscendo persino ad avere una conversazione con Bagnasco (immortalata dalle telecamere) ed anche, almeno stando ad alcuni presenti, con Bertone. Ecco perché al termine dell’incontro, il premier si è lasciato andare all’entusiasmo: ”E’ andata bene, anzi molto bene: il clima è stato ottimo”, ha confidato soddisfatto ad alcuni interlocutori. Intanto, Bagnasco e Bertone lasciavano palazzo Borromeo senza profferire parola.