NEW YORK, 27 GEN – La bancarotta non impedisce alle societa' statunitensi che la richiedono di staccare pesanti assegni a loro manager, anche se sono gli stessi che le hanno spinte al Chapter 11. Le 21 aziende che hanno fatto bancarotta di recente hanno distribuito complessivamente 350 milioni di dollari ai loro amministratori delegati fra bonus, salari, azioni e buona uscita. Lo riporta il Wall Street Journal, che ha analizzato i dati di 21 delle 100 aziende che hanno fatto ricorso al Chapter 11 di recente.
Lear, azienda di componentistica per auto, quando ha presentato la richiesta di bancarotta ha chiuso 28 impianti e licenziato 20.000 persone, ma nonostante questo ha distribuito 20,6 milioni di dollari in bonus ai top manager, inclusi 5,4 milioni di dollari all'amministratore Robert Rossiter. Il Dipartimento di Giustizia ha avanzato perplessita' sui bonus concessi ritenendoli una violazione della legge federale, ma una corte ha dato ragione a Lear, secondo la quale erano meritati.
General Growth properties ha dato al proprio amministratore delegato, Adam Metz, 55,8 milioni di dollari in bbonus chas, salario e buona uscita e 2 milioni di dollari in titoli e stock option quando ha chiesto la bancarotta, denunciando asset per 29,6 milioni di dollari. Lyondell Chemical ha presentato la richiesta di Chater 11 dichiarando asset per 27,4 milioni di dollari: all'amministratore delegato James Gallogly ne ha assicurati 9,8 milioni in contanti e bonus e 72,5 milioni in titoli.
