RIO DE JANEIRO – Il 67% degli abitanti del Para’, in Brasile, hanno detto no alla divisione in tre del loro territorio, che avrebbe creato altri due stati, Carajas e Tapajos. E’ questo il risultato del referendum – il primo del genere nella storia di un Paese latinoamericano – svoltosi la notte scorsa e che ha riguardato circa cinque milioni di elettori. Alta la percentuale degli astenuti, pari al 25%.
Con 1,2 milioni di chilometri quadrati (pari a quattro volte la superficie dell’Italia), il Para’, che si trova nella regione orientale dell’Amazzonia, continuera’ cosi’ ad essere il secondo stato piu’ grande dei 26 che compongono la Repubblica federale del Brasile.
La votazione ha dimostrato la chiara scissione tra gli elettori della capitale paraense, Belem, e quelli delle regioni piu’ interne dello Stato, ricco in ferro e altri minerali, oltre ad essere una regione con ampie riserve ambientali e dove vivono molti indigeni. Sara’ qui, tra l’altro, che verra’ costruito il controverso progetto di ‘Belo Monte’, terza diga idroelettrica al mondo.
A Belem, i voti contro la creazione del Carajas e del Tapajos hanno raggiunto, rispettivamente, quota 95% e 94%. Praticamente il contrario di quanto avvenuto a Maraba’, che sarebbe diventata capitale del Carajas e dove il 93% ha votato a favore della divisione.
Il si’ e’ stato schiacciante (98%) anche a Santarem, che sarebbe stata la capitale di Tapajos. Ma alla fine ha prevalso l’opinione di chi ha invece visto nella divisione in tre stati i rischi di un aumento dei costi della burocrazia.
