
Tra gli oltre 400 mila file rivelati da Wikileaks disponibili online, รจ spuntato quello relativo alla morte del funzionario dellโintelligence italiana Nicola Calipari, ucciso mentre in auto riportava in salvo la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, rapita dall’organizzazione della Jihad islamica.
Dopo un mare di dubbi, mezze veritร , richieste di giustizia finite nel dimenticatoio, grazie a Wikileaks ora รจ possibile sapere cosaย accadde in quel 4 marzo 2005.
I dettagli sono emersi dallโinterrogatorio di Sheik Husain, ยซex leader della cellula di Baghdad di Al Qaeda e capo di una oranizzazione terroristica specializzata in sequestri nella capitale irachena”. In pratica, Husain avrebbe rivelato ai servizi segreti della Giordania che per la liberazione di Giuliana Sgrena sarebbe stato corrisposto un riscatto pari a 500 mila dollari.
Una volta riscosso il denaro, Husain avrebbe telefonato al ministero dellโInterno iracheno sostenendo che lโautomobile diretta allโaeroporto di Bagdad, con a bordo Giuliana Sgrena, Nicola Calipari e lโautista Andrea Carpani, era imbottita di esplosivo. Il ministero informรฒ gli americani.
Il resto รจ storia nota: una volta giunta in prossimitร del check point americano, lโautomobile con a bordo i tre italiani fu accolta da una sventagliata di proiettili, di cui uno centrรฒ Nicola Calipari in testa, uccidendolo. Gli americani spararono quindi senza esitazione perchรฉ sapevano che quellโauto era piena di esplosivo, pronta a scoppiare generando morte e distruzione?
Ma perchรจ Husain avrebbe telefonato al ministero dell’interno provocando indirettamente la morte di Calipari? Wikileaks non sa rispondere.
ยซHo anche scritto una lettera al segretario di Stato Hillary Clinton per chiedere che cambiasse lโatteggiamento degli Usa sulla vicenda dopo lโelezione di Obama. – ha dichiarato Giuliana Sgrena – ma quello che dispiace รจ come lโItalia abbia trattato Nicola Calipari, tornato in una bara e subito dimenticatoยป.
Giuliana Sgrena ha rilevato che mancano tasselli importanti nella ricostruzione di Wikileaks. “Ci sono degli elementi che contribuiscono alla ricerca della veritร per quanto successo, ma sicuramente non c’รจ tutto, c’รจ solo una parte”, ha dichiarato a CNRmedia.
“Intanto la macchina cui si fa riferimento non era quella sulla quale viaggiavamo, ma ancora piรน importanti sono altri elementi che non vengono raccontati, ovvero il fatto che ci furono dei tentativi per depistare Calipari prima di arrivare al mio ritrovamento. Calipari mi trovรฒ solo in un secondo momento, sviato nelle sue ricerche da diversi servizi segreti”.
Per la Sgrena “gli Stati Uniti in tutta questa vicenda non hanno mai collaborato” e Calipari รจ stato “dimenticato in fretta” anche in Italia. “Rinunciando a imporre la propria giurisdizione per fare un processo dove almeno si poteva cercare la veritร per la morte di quello che era il numero due della nostra intelligence, l’Italia ha perso la propria dignitร ”, ha detto la giornalista.
La Sgrena perรฒ รจ troppo parte in causa (fosse stata piรน accorta e prudente non si sarebbe infilata nel guaio costato poi la vita all’innocente poliziotto) per ย vedere con distacco la vicenda. Giร il fatto che promuova Calipari a numero due dell’intelligence italiana รจ un sintomo. Il suo sentimento anti americano poi trova radici anche nella sua collocazione politica di partenza, quella del Manifesto.
Probabilmente in realtร ha fatto piรน comodo a tutti chiudere la storia di Calipari con la medaglia dell’eroe, che se non altro รจ valsa alla vedova, Rosa Villecco, una poltrona da deputato del Pd (certo, sempre meglio una vedova di guerra che una ex soubrette, ma sempre di stato sociale si tratta) e senza approfondire ย ulteriormente la vicenda, in uno scambio di accuse tra destra al governo e sinistra ben sapendo tutti che gli americani, a differenza di noi, mai avrebbero abbandonato ad altri un loro uomo (precedenti numerosi, con il culmine di non avere accettato gli americani di firmare, quasi unici al mondo, l’accordo mondiale sui crimini di guerra).
Chi ha letto un p o’ di Le Carrรฉ sa che la gente dei servizi segreti non ama discutere in pubblico le sue cose e in questo รจ piรน che naturale che gli italiani non siano da meno. Cosรฌ partiti e giornali si sono accodati. Perรฒ uno non puรฒ non essersi chiesto perchรฉ Calipari, se era un uomo di esperienza come ci hanno detto (numero due dice la Sgrena), si รจ buttato sulla strada dell’aeroporto, di notte, a fari accesi o spenti poco importa, senza avvisare gli americani. Ora Wikileaks svela che il povero Calipari fu mandato in una trappola dallo stesso rapitore della giornalista: peggio c’รจ da sentirsi, perchรฉ un uomo di esperienza avrebbe dovuto dubitare delle assicurazioni di un criminale: รจ un po’ come se uno di noi dopo essere stato rapinato per strada a Napoli, chiede al rapinatore la via piรน sicura per l’albergo.
Resta il fatto che nessuno ha spiegato la fretta e il silenzio con gli americani. Calipari poteva rifugiarsi in ambasciata e andare all’aeroporto alla luce del sole, ma forse la fretta, oltre che dal comprensibile desiderio di tornare presto ย Roma per la gloria, era motivata, insieme col silenzio, anche dalla speranza di farla franca con gli americani, che, a differenza degli italiani e dei tedeschi, non hanno mai pagato riscatti, nรฉ in Iraq, nรฉ in Afghanistan, nรฉ con i pirati somali.
Pr una specie di legge del contrappasso militare, รจ successo agli stessi italiani, in un altro teatro di guerra, quello dell’Afghanistan, di fare a una innocente famiglia che si recava in auto a un matrimonio, quello che gli americani hanno fatto al nostro eroe. Ma quei poveretti erano afghani e nessuno ne ha piรน parlato, anche se c’รจ da sperare che il governo li abbia in qualche modo indennizzati della strage. C’รจ solo da rimarcare, a proposito del cielo dei caduti in guerra, che quelli erano dei poveri aghani diretti ai una festa nuziale che non si sono fermati all’alt di una nostra pattuglia: proprio come Calipari, ma lui era uno di carriera.
