Da Copenhaghen nessuna sorpresa, solo delusione, ma scontata: sul clima รจ stato raggiunto un accordo, ma senza senza numeri; solo un obiettivo: limitare il riscaldamento a 2 gradi.
Inoltre รจ stato deciso il fondo da 30 miliardi di dollari come risorse immediate (2010-2012) e da 100 miliardi di dollari l’anno entro il 2020.
I punti restano 12, scompare perรฒ l’obiettivo 2016 di 1,5 gradi che accontentava le piccole isole, e appare il 2015 come data utile per completare il processo e implementare l’accordo.
A pagare saranno sempre i paesi sotto il Protocollo di Kyoto che dovranno aumentare la loro quota di riduzione delle emissioni.
Per tutti i paesi ricchi invece, azioni individuali o collettive di riduzione al 2020.
Ecco i punti chiave dell’accordo: 2 gradi l’aumento massimo della temperatura media (scompare ogni riferimento alla riduzione globale del 50% al 2050, e qui vince la Cina);
fondo da 30 miliardi di dollari per il triennio 2010-2012 e da 100 miliardi di dollari l’anno entro il 2020 – riduzione delle emissioni da parte di tutti i paesi ricchi al 2020. Le cifre dovranno essere definite entro il primo febbraio 2010;
per i paesi in via di sviluppo attuare azioni di mitigazione in base alle loro specifiche caratteristiche nazionali. Ogni due anni questi paesi dovranno fare rapporto sui risultati degli interventi;completamento e implementazione entro il 2015.
Il documento contiene anche le griglie dove i paesi devono mettere i target ma anche delle tabelle che riguardano gli impegni approvati o dichiarati dai singoli stati. L’Europa รจ l’unica ad avere una legge.
Per quanto riguarda i ‘fast start’, cioรจ le risorse economiche da subito disponibili, una tabella riassume la situazione: 10,6 miliardi di dollari dall’Ue; 11 miliardi di dollari dal Giappone e 3,6 miliardi di dollari dagli Stati Uniti.
