PYONGYANG – Corea del Nord, nuove minacce: il leader di Pyongyang Kim Jong-un ha annunciato che “il suo Paese condurrà a breve un test con una testata nucleare” e “un lancio di prova di missili balistici”.
Solo alcuni giorni fa Pyongyang aveva minacciato di compiere un “attacco nucleare preventivo e offensivo” in risposta alle annuali esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud. Il tutto in un’escalation di minacce in cui si inseriscono il test nucleare del 6 gennaio e il successivo lancio del razzo/satellite del 7 febbraio.
Dal Paese di Kim Jong-un è arrivata anche un’altra provocazione: Cho Hyong-Il, uno scienziato nucleare aveva promesso di “ridurre in cenere Manhattan usando una bomba ad idrogeno lanciata con un missile balistico”. ”
Se questa bomba H dovesse essere montata su un missile balistico intercontinentale e dovesse cadere su Manhattan a New York City, tutte le persone sarebbero uccise immediatamente e la città sarebbe ridotta in cenere”. La “nostra bomba ad idrogeno di nuova concezione – aveva proseguito – supera la nostra immaginazione ed è molto più potente di quella sviluppata dall’Unione Sovietica”.
Ed è di pochi giorni fa la foto che mostra il leader Kim Jong-un che parlava a un gruppo di scienziati dietro ad una sfera di metallo di medie dimensioni che lasciava intendere che potesse trattarsi del modello o di una parte importante di una “nuova testata letale”, una mini bomba atomica da usare contro “il nemico imperialista”.
Nello stesso giorno delle ultime minacce nordcoreane le Nazioni Unite hanno proposto che il gruppo dirigente della Corea del Nord, incluso il suo leader, risponda dei crimini contro l’umanità commessi nel Paese.
A Ginevra il relatore speciale dell’Onu sulla situazione dei diritti umani in Corea del Nord, Marzuki Darusman, ha infatti chiesto l’istituzione di un gruppo di esperti per studiare le possibili misure in merito.
Nel Paese asiatico la repressione continua senza sosta e le autorità esercitano il controllo più stretto su tutti gli aspetti della vita dei cittadini, ha precisato l’esperto di diritti umani. Per il relatore, la negazione dei diritti umani dei cittadini e questo comportamento aggressivo sono “fondamentalmente due facce della stessa medaglia: il Paese sta dedicando una grande quantità di risorse nello sviluppo di armi di distruzione di massa, mentre gran parte della sua popolazione continua a soffrire di insicurezza alimentare ed il governo manda all’estero lavoratori sistematicamente reclutati per guadagnare valuta estera”.