PYONGYANG – Se il Giappone e la Corea del Sud hanno chiesto e ottenuto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di rinnovare le sanzioni contro il regime in Corea del Nord, il leader Kim Jong-un risponde con  una mega esercitazione militare in cui simula un attacco a Seul e annuncia di avere tunnel in grado di portare 30mila soldati oltreconfine in appena un’ora. Questa la risposta di Pyongyang, diramata attraverso l’agenzia di stampa del regime, che sottolinea come dal 1° dicembre gli attacchi a Seul, ad altre città ed isole considerati obiettivi militari siano stati simulati con l’impiego di numerose unità di artiglieria pesante.
La notizia dell’esercitazione militare nordcoreana è arrivata dopo che il 2 dicembre Seul e Tokyo hanno ottenuto dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu il rinnovo delle sanzioni contro la Corea del Nord e hanno steso la black-list ai leader del Partito dei Lavoratori di Corea, il Vice Maresciallo Choe Ryong-Hae e il Vice Maresciallo Hwang Pyong-So, e a società cinesi vicine a Kim Jong-un, tra cui la Dandong Hongxiang Industrial Development, distributore di apparati industriali già presente nella lista nera di Washington perché ritenuto responsabile di fornire a Pyongyang tecnologia finalizzata al nucleare.
Il Daily Mail scrive che Pyongyang dispone di una rete di tunnel in grado di portare i suoi soldati in Corea del Sud in appena un’ora. Oltre 30mila truppe pronte ad attaccare il nemico del regime. Seul sarebbe a conoscienza di almeno 4 tunnel sotterranei che raggiungono il confine, ma negli anni il regime di Kim Jong-un sarebbe riuscito a portare a termine la costruzione di altri 16 tunnel.
Il primo tunnel di questo tipo è stato scoperto già nel 1974 da un soldato americano e uno sudcoreano, che durante l’ispezione del cunicolo sono morti per l’esplosione di una bomba. Da allora Pyongyang ha continuato la costruzione e al momento sarebbero 4 i tunnel noti da Seul, ma il loro numero raggiungerebbe circa i 20. L’ultimo tunnel è stato scoperto nel 1990 e ora che il clima è sempre più teso tra i due paesi, non si esclude che il leader nordcoreano sia pronto ad una vera e propria invasione.