La corvetta Cheonan affondata lo scorso 26 marzo nel mar Giallo, nelle acque territoriali della Corea del Sud, è stata colpita da un missile di Pyongyang.
A sostenerlo sono Seul e Washington, secondo quanto scrive il quotidiano Dong-A Ilbo, riferendo i risultati del lavoro d’indagine degli esperti militari dei due Paesi. La testata della Corea del Sud cita una fonte della Difesa, e scrive che sullo scafo della nave sono state rilevate tracce di esplosivo e frammenti di alluminio riconducibili a una famiglia di siluri in dotazione alla Corea del Nord.
A bordo della Cheonan c’era un equipaggio di 104 uomini: 58 sono stati tratti in salvo, ma 46 sono morti in seguito all’affondamento.
Intanto critiche su Internet hanno preso di mira il leader nordcoreano Kim Jong Il, ripartito oggi dalla sua visita in Cina di quattro giorni. Il programma di Kim Jong-Il è tenuto segreto ma si suppone che verrà ricevuto oggi dal presidente Hu Jintao col quale, probabilmente, assisterà stasera ad uno spettacolo teatrale di un compagnia nordcoreana.
“Kim torna a casa!”, ha scritto un internauta che significativamente si firma KimGetOut (fuori Kim). “Questo disgraziato è venuto solo per chiedere soldi”, aggiunge un altro. Altri utenti criticano il lusso del quale si circonda il leader nordcoreano, che nella città cinese di Dalian ha dormito in una suite del costo di 2.300 dollari, vale a dire il reddito medio annuale di un cittadino del suo Paese.
“Noi non abbiamo i diritti che hanno i cittadini di altri Paesi, che possono protestare in piazza contro le cose che non gli piacciono – ha scritto un internauta che si firma “segretario Zhang” – e non abbiamo altra strada che usare Internet”.
Secondo gli osservatori Kim ha chiesto a Pechino di incrementare i già consistenti aiuti all’agonizzante economia nordcoreana. In cambio, Pechino lo avrebbe invitato a tornare al tavolo dei negoziati per il disarmo nucleare della Corea del Nord, bloccati da oltre due anni.