Corea del Sud e Stati Uniti terranno nuove esercitazioni militari congiunte nei pressi della penisola coreana a fine dicembre o, più realisticamente, a inizio 2011.
A ipotizzarlo è la stampa di Seul, proprio nell’ultimo giorno delle manovre coordinate tra i due Paesi nel mar Giallo cominciate domenica, che hanno visto schierata anche la portaerei a propulsione nucleare Usa George Washington, in una prova di forza contro la Corea del Nord e in risposta al bombardamento con l’artiglieria dell’isola sudcoreana di Yeonpyeong, costato la vita a quattro persone.
In base a quanto riferito da fonti militare di Seul, le trattative riguarderebbero soprattutto l’entità e la tipologia delle operazioni, sempre nell’ambito di migliorare la ”forza di deterrenza contro la Corea del Nord”.
Le manovre militari congiunte tra Usa e Corea del Sud terminano formalmente oggi, 1° dicembre, ma le tensioni nate dai colpi d’artigliera nordcoreana contro l’isola di Yeonpyeong hanno spinto Seul a preparare un’altra serie di esercitazioni che coinvolgeranno anche le tempestose acque del mar Giallo, già a partire da lunedì 6 dicembre. Lo riferisce l’agenzia Yonhap, citando funzionari del governo secondo cui il proposito è la verifica della capacità di risposta ”altre possibili provocazioni della Corea del Nord”.
Le manovre al largo della costa occidentale, in particolare, non avrà luogo vicino a Yeonpyeong, ma più a ovest sul margine estremo del limite delle acque territoriali tra i due Paesi.
Il ministro della Difesa uscente, Kim Tae-young, finito nella bufera per la gestione della crisi e la lentezza delle misure seguite all’attacco del Nord, ha spiegato in parlamento che ci sono ”ampie possibilità di ulteriori provocazioni” del Nord dopo la fine delle manovre congiunte di Seul e Washington, che ha inviato la portaerei nucleare Usa ‘George Washington’.
Pechino difende Pyongyang all’Onu. La Cina sta bloccando una qualsiasi condanna del Consiglio di sicurezza dell’Onu contro la Corea del Nord, dopo il suo recente attacco contro il Sud e le ultime rivelazioni sulle sue attività nucleari. Lo rendono noto fonti diplomatiche.
”Contro la volontà della grande maggioranza del Consiglio di sicurezza, la Cina blocca qualsiasi azione sull’arricchimento dell’uranio e non c’è molta speranza che ci siano discussioni circa il bombardamento”, ha detto un diplomatico all’Onu.
La Cina, l’alleato più stretto del regime stalinista di Pyongyang, è uno dei cinque membri permanenti del Consiglio e come tale ha diritto di veto.
Il ministro degli esteri cinese invita alla calma. ”La cosa più importante da fare ora è prevenire una escalation di tensione nella penisola coreana e niente dovrebbe essere fatto per infiammare la situazione”. Lo ha detto Yang Jiechi, ministero degli esteri di Pechino. ”Le parti interessate – ha detto il ministro – dovrebbero mantenere la calma e esercitare la moderazione, per riportare la situazione sui binari del dialogo e della negoziazione”.
Per Yang Jiechi, la Cina ”non cerca di proteggere nessuna delle parti e decide la sua posizione basandola sui meriti di ogni caso”. Il ministro ha ricordato come Pechino domenica ha proposto una consultazione d’emergenza tra i sei paesi che fanno parte del gruppo sul nucleare nord coreano, ”per abbassare la tensione corrente e creare le condizioni per la ripresa dei colloqui ufficiali del gruppo”. Ma il Giappone ha giudicato ”poco opportuno” l’incontro convocato da Pechino.
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