NEW YORK – Un accordo sul piano di riduzione del deficit e del debito va raggiunto in dieci giorni. Barack Obama convoca di nuovo alla Casa Bianca i leader del Congresso per il pomeriggio di lunedi' dopo un incontro durato un'ora e mezzo domenica.
I tempi per una soluzione dell'impasse si accorciano: il 2 agosto, qusndo gli Stati Uniti potrebbero fare default, e' vicino e dopo il possibile raggiungimento di un accordo servono i tempi tecnici al Congresso per aumentare il tetto del debito. La scure di Moody's potrebbe pesare sulle negoziazioni.
L'agenzia di rating ha avvertito in giugno che se le negoziazioni non saranno a un buon punto e un accordo raggiunto potrebbe mettere sotto osservazione il rating di tripla A degli Usa per un possibile downgrade. la meta' di luglio e' alle porte, la prossima settimana, quando si terra' la prima asta importante di titoli di stato senza la Fed dopo la fine del secondo round di allentamento monetario.
La Casa Bianca resta fiduciosa: un accordo sull'aumento del tetto del debito ci sara' per evitare il primo default degli Stati Uniti che avrebbe – avverte il segretario al Tesoro, Timothy Geithner – effetti catastrofici. Sarebbe – rincara la dose il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde – uno ''shock globale'': ''non voglio pensare neanche per un secondo'' a un default degli Usa. Ma i contenuti e la tempistica di un accordo restano un punto interrogativo per ora dopo la retromarcia repubblicana.
Lo speaker della Camera, John Boenher, ha annunciato che non perseguira' piu' l'ipotesi di un ampio piano di riduzione del deficit e del debito da 4.000 miliardi di dollari, per concentrarsi su una misura piu' contenuta sui 2.000 miliardi di dollari che non includa un aumento delle tasse. La nuova impasse sull'accordo, ancora una volta sulle tasse che Obama vuole alzare per i piu' ricchi scontrandosi con i repubblicani, apre due settimane di fuoco, entro le quali – aggiunge Geithner – un accordo e' ''necessario. Le negoziazioni non possono andare avanti fino al 2 agosto'', che e' una scadenza improrogabile.
I repubblicani e i democratici ''capiscono i rischi di un default'' precisa il segretario al Tesoro, mettendo in evidenza che, nonostante la retromarcia repubblicana, l'amministrazione continuera' a premere per un accordo il piu' ampio possibile. Geithner cerca di smorzare le voci di una sua imminente uscita: ''restero' per un futuro prevedibile'' replica ai rumors su un suo eventuale abbandono dell'incarico quando l'accordo sul debito sara' raggiunto.
