L'AVANA – Il Granma, organo ufficiale del Partito comunista cubano (Pcc), prende posizione sulla liberta' di stampa. In un'iniziativa senza precedenti, il giornale ha chiesto ai ''funzionari e militanti'' dell'isola di ''affrontare la realta' nella sua complessita''', dando cosi' spazio ad ''un'informazione veritiera e diversa''.
Un'informazione di questo tipo ''e' un diritto del popolo, non un favore'', precisa il Granma, ricordando che ''i funzionari'' della pubblica amministrazione e persino ''i militanti'' spesso ostacolano tale fine. Nell'articolo, intitolato 'Il diritto all'informazione', il giornale ammette che alcune notizie possono essere ''un segreto di Stato'', ricordando pero' le difficolta' esistenti nel paese per poter raccontare quanto avviene in alcune aree, per esempio nell'economia. Granma ricorda tra l'altro una risoluzione approvata nel 2007 dal Pcc, nel quale si sottolinea che ''sia la pubblica amministrazione sia la politica'', devono essere pronte a rispondere ''alle richieste di informazioni da parte della stampa''.
''E' incredibile, e snervante'' il fatto che per alcune interviste, per esempio nelle scuole, ''sia imprescindibile richiedere il via libera a un viceministro''.
Quello della liberta' di stampa e' uno dei temi piu' sensibili di Cuba, dove da piu' fronti le autorita' vengono accusate di controllare i mezzi di comunicazione e di avere di fatto il monopolio del settore, anche a causa dei problemi nell'accesso a internet e ad altri media, come per esempio la tv satellitare.
