NEW YORK – Lonnie Snowden, il padre della fonte del Datagate Edward Snowden, torna a difendere pubblicamente suo figlio: dopo che nei giorni scorsi ha affermato che non è un traditore, lo ha paragonato ad un grande patriota americano della guerra di indipendenza, Paul Revere, che nel 1775 avvertì i capi rivoluzionari del Massachusetts dell’arrivo delle truppe britanniche.
‘‘Tu sei un Paul Revere moderno che chiama il popolo americano ad affrontare il pericolo crescente della tirannia”, ha scritto in un lettera aperta che gli ha indirizzato e che ha firmato assieme al suo avvocato Bruce Fein, un militante per la difesa delle libertà costituzionali. Secondo Lonnie Snowden, suo figlio Edward ha seguito ”una onorevole tradizione” di ”uomini e donne coraggiosi che si sono rifiutati di piegarsi agli illeciti o alle ingiustizie del governo, facendo della conoscenza, la virtù, la saggezza e altruismo … la stella polare della vita”.
Ma nel testo, pubblicato da diversi media Usa, si legge anche una aspra critica all’amministrazione Obama, in particolare al direttore della National Intelligence, James Clapper, per la sua ”menzogna stupenda” nel corso di un’audizione al Senato proprio sull’attività di sorveglianza condotta dalla Nsa. ”Lasciamo decidere al popolo americano chi è tra te e il direttore Clapper il più grande patriota”. E ancora, si critica il presidente Barack Obama che ”non ha rimproverato pubblicamente il direttore (Clapper) per aver frustrato il diritto del popolo a conoscere ciò che il suo governo sta facendo”.
Alcuni giorni fa Lonnie Snowden ha affermato di non aver avuto contatti con suo figlio da aprile, ma allo stesso tempo ha reso noto di aver scritto una lettera per il ministro della giustizia Ernc Holder, in cui di dice ”ragionevolmente certo” che Edward, ora bloccato da nove giorni nel ‘limbo’ dell’ aeroporto di Mosca, a certe precise condizioni potrebbe tornare negli Stati Uniti.
Tra le condizioni, aveva elencato la garanzia che egli non finisca in prigione prima del processo, che possa liberamente parlare con la stampa e possa scegliere la città in cui verrà celebrato il processo. Dal Dipartimento di Giustizia non è trapelata alcuna reazione e ora Lonnie Snowden è nuovamente uscito allo scoperto con la lettera aperta, in cui assieme all’avvocato Fein, ”incoraggia” inoltre suo figlio ”a coinvolgerci in un regolare scambio di idee o pensieri sugli approcci per curare o mitigare la cultura politica degli Stati Uniti, attualmente tutt’altro che ottimale”.