Mohammed El Baradei, ex capo dell’agenzia atomica internazionale e uno dei leader più conosciuti dell’opposizione egiziana, si è detto pronto a prendere il potere se gli verrà chiesto dalla piazza.
“Tornerò al Cairo e andrò in strada, perché non c’è alcuna alternativa – aveva detto in precedenza da Vienna ElBaradei al sito Usa “The Daily Beast” -. A guardare questo numero impressionante di gente che protesta si spera che le cose non degenerino, ma al momento sembra che il regime non abbia recepito il messaggio. Per Mubarak è arrivato il momento di andarsene”.
Intanto gli scontri non si fermano: un manifestante è stato ucciso negli scontri in corso in una cittadina del Sinai tra manifestanti e forze dell’ordine. – Vari edifici pubblici sono stati dati oggi alle fiamme a Suez. Lo riferiscono alcune fonti indicando che incendi sono scoppiati negli uffici dell’amministrazione locale, in una caserma dei pompieri e in una parte dell’ospedale pubblico.
Nella città portuale a nord-est del Cairo, riferiscono ancora le fonti, 35 persone, fra le quali 5 poliziotti, sono rimaste ferite nella fitta sassaiola fra manifestanti e polizia. Gli arrestati sono 30 e i manifestanti hanno anche distrutto quattro blindati delle forze di sicurezza. Altri 10 blindati sono arrivati dal Cairo per mettere in sicurezza gli uffici governativi e la sede del partito al potere, Pnd, dopo che numerosi incendi sono stati appiccati dai manifestanti in alcuni di questi edifici. Le manifestazioni di protesta, dicono ancora le fonti, si sono estese anche alla zona industriale di Suez dove circa 300 operai delle acciaierie hanno fatto un sit-in chiedendo l’aumento del salario. Nei violenti scontri in corso da questa mattina, spiegano ancora le fonti, sono stati usati lacrimogeni e anche proiettili veri.
Intanto il portavoce dei Fratelli musulmani ha detto che i seguaci del più popolare movimento islamico egiziano domani 28 gennaio manifesteranno, anche se ha assicurato che ”sono disciplinati” e che ”si sono impegnati a scendere in piazza in modo pacifico”.
Domani le opposizioni egiziane hanno convocato una nuova manifestazione di massa in tutte le città del Paese dopo la rituale preghiera del venerdì.
