IL CAIRO – ”Un dirigente tirannico, che ha falsificato la volonta’ del popolo egiziano nelle elezioni e che, su pressione della famiglia, ha cercato di passare il potere al figlio Gamal”. Cosi’ il pubblico ministero Moustafa Souleimane, ha presentato l’ex presidente egiziano, Hosni Mubarak, nell’udienza svoltasi oggi al Cairo contro l’ex rais, accusato di aver ordinato l’uccisione di 846 manifestanti di piazza Tahrir durante gli scontri seguiti all’inizio della rivoluzione il 25 gennaio 2011.
Mubarak – che presenzia al processo in barella a causa di crisi cardiache che lo hanno colpito da dopo l’arresto in aprile – si dimise dalla presidenza l’11 febbraio, dopo 18 giorni ininterrotti di proteste popolari.
Quella di oggi e’ la prima delle tre udienze che il presidente della corte, Ahmed Refaat, ha fissato fino a giovedi’ per la pubblica accusa. Il tribunale ha anche chiesto che tornino in aula il capo del Consiglio Supremo delle Forze Armate, maresciallo Hussein Tantawi, ed il suo vice, generale Sami Anan, per riesaminare le loro deposizioni sui fatti seguiti al 25 gennaio, che la difesa ha giudicato eccessivamente favorevoli a Mubarak. Tantawi – suo ex ministro della difesa per 20 anni – e Anan avevano scagionato l’ex presidente da ogni responsabilita’ sui fatti sanguinosi di piazza Tahrir.
Mubarak ha ”diffuso la corruzione – ha detto il procuratore – aperto la porta del potere ai suoi amici e sodali, ed ha ridotto il paese in rovina senza renderne conto a nessuno”.
Il processo e’ stato aggiornato a domani. Le udienze erano cominciate il 3 agosto, quando l’ex rais era nello stesso processo con i due figli, Alaa e Gamal, accusati tutti insieme anche di corruzione e sperpero del danaro pubblico. Il suo processo pero’ e’ stato poi stralciato e con lui rispondono delle accuse anche l’ex ministro dell’interno, Habib El Adly, e sei suoi collaboratori. .
La difesa aveva richiesto la ricusazione del presidente della corte, Ahmed Refaat, giudicandolo parziale a favore del principale imputato, ma la corte amministrativa ha respinto il ricorso, confermando Refaat al suo posto.
