ROMA – Il vicepresidente nominato da Hosni Mubarak prima di lasciare il potere, il capo dei servizi segreti Omar Suleiman, non è al palazzo presidenziale, come qualcuno aveva sospettato, ma si trova a casa sua e non avrà alcun ruolo nel futuro dell’Egitto. Lo hanno affermato con certezza, mettendo così fine ad una serie di voci che continuavano a circolare in Egitto, tre generali che fanno parte del Consiglio Supremo delle Forze Armate, Mohamed el Addar, Mokhtar el Molla e Mahmoud Shaheen, in un’intervista alla rete tv egiziana Dream.
I tre alti ufficiali hanno anche sostenuto che il governo attuale, presieduto dal generale Ahmed Shafiq, anch’esso nominato da Mubarak nei suoi ultimi giorni al potere, e che oggi ha subito un rimpasto, non avrà alcun ruolo nell’organizzazione delle prossime elezioni legislative e presidenziali. Ne sarà nominato uno nuovo per questo scopo, ma non è stato precisato quando.
Infine, a proposito dei Fratelli Musulmani, i tre generali hanno sottolineato che si tratta di un gruppo che fa parte della società egiziana e come tale potrà essere uno dei tanti interlocutori politici del paese.
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