La Commissione elettorale indipendente (Iec), sotto la supervisione della Commissione per i reclami elettorali (Ecc) ha avviato il 6 ottobre il secondo giorno di revisione di un campione di circa il 10% dei voti di 3.063 seggi dove potrebbero esservi stati brogli durante le elezioni presidenziali del 20 agosto.
La verifica, che riguarda esattamente 358 urne scelte in base ad un criterio statistico accettato dalle parti, durerà alcuni giorni in presenza dei rappresentanti dei diversi candidati, in un clima che comunque continua ad essere di grande tensione.
Durante il fine settimana la Ecc aveva annunciato che le urne scelte erano 313, ma successivamente, ha precisato che il controllo avrebbe riguardato le urne di 358 seggi campione. Al termine dello scrutinio del 100% dei voti realizzato dalla Iec, il presidente uscente Hamid Karzai ha ottenuto preliminarmente il 54,6% ed il suo principale sfidante, Abdullah Abdullah, il 27,8%.
Il governo afghano ha espresso grande preoccupazione per il ritardo accumulato dagli organismi elettorali nell’annunciare i risultati definitivi delle presidenziali del 20 agosto, sostenendo che esso ha comportato un aggravamento di vari problemi, compreso quello del terrorismo.
Presieduto dal presidente Hamid Karzai, il Consiglio dei ministri ha approvato il 5 ottobre un documento in cui si assicura che «il paese attraversa un periodo molto critico» segnato da «aumento delle attività terroristiche, come esplosioni e attacchi suicidi; crescita degli episodi criminali e dei sequestri e riduzione delle entrate e della capacità del governo di rafforzarsi in periferia».
Per queste ragioni il consiglio dei ministri ha chiesto alla Commissione elettorale indipendente (Iec) e alla Commissione per i reclami elettorali (Ecc) di «non risparmiare alcuno sforzo al fine di annunciare i risultati elettorali».
