NEW YORK, 26 MAR – Ufficialmente le posizioni di Washington e Mosca non cambiano, restano rigide. Le distanze da colmare sul controverso progetto dello scudo missilistico europeo rimangono tutte sul tavolo. Ma e' un fuori onda a tradire Barack Obama che – convinto di parlare a microfoni spenti – assicura al presidente russo, Dimitri Medvedev, ''maggiore flessibilita''' dopo l'auspicata rielezione alla Casa Bianca.
La frase viene 'rubata' dalle telecamere dell'emittente americana Fox poco prima che Obama e Medvedev – a Seul per il summit sulla sicurezza nucleare – comincino una conferenza stampa congiunta, dopo un faccia a faccia in cui i due presidenti hanno fatto il punto sulla situazione. I due sono seduti una accanto all'altro, in attesa di iniziare a parlare. Ecco allora che arriva la promessa del presidente statunitense: ''Questa e' la mia ultima elezione – sussurra rivolto a Medvedev – e dopo la mia rielezione avro' piu' flessibilita'''.
Il presidente uscente della Russia annuisce: ''Capisco, riferiro' a Vladimir'', risponde, riferendosi ovviamente a Putin, prossimo a insediarsi nuovamente al Cremlino.
Lo scambio di battute rivela dunque come – dietro l'ufficialita' e le affermazioni da campagna elettorale – le intenzioni di Obama siano quelle di venire il piu' possibile incontro alle esigenze di Mosca, per trovare la soluzione a una questione delicatissima, quella dello scudo missilistico, che si prolunga da tempo e che negli ultimi mesi ha rischiato piu' volte di deteriorare i rapporti tra i due Paesi. Rapporti non proprio idilliaci, soprattutto dopo che l'amministrazione statunitense si e' unita al coro di coloro che chiedono di verificare la regolarita' delle ultime elezioni presidenziali in Russia.
Ma l'imprevisto fuori onda potrebbe costare caro alla Casa Bianca, regalando ai repubblicani un argomento forte per rilanciare le dure critiche alla condotta di Obama in politica estera. Il presidente viene infatti da sempre descritto dai suoi avversari troppo timido e accondiscendente, per esempio nei confronti dell'Iran. Ora magari anche nei confronti della Russia, facendo un ''doppio gioco''. Il peso della 'promessa' del presidente a Mosca potrebbe dunque farsi sentire nel corso della campagna elettorale nei prossimi giorni.
Se infatti la Casa Bianca minimizza sull'episodio – ricordando come in un anno elettorale per Usa e Russia difficilmente si potrebbero concedere aperture su dossier delicati come quello sullo scudo missilistico – un duro attacco arriva gia' dal probabile rivale di Obama alle elezioni, Mitt Romney, che accusa il presidente di non dire la verita' agli americani. Americani che – afferma il candidato repubblicano – ''hanno il diritto di sapere su cosa il presidente sara' piu' flessibile''.
Intanto, una volta iniziata la conferenza stampa vera e propria a Seul, Obama e Medvedev hanno entrambi ribadito come ci sia ancora molta strada da fare perche' le posizioni dei due Paesi sullo scudo missilistico si possano avvicinare. Per il presidente russo le discussioni degli ultimi mesi sui pro e i contro dello scudo ''non sono state tempo sprecato''. ''In ogni caso – ha aggiunto il leader uscente del Cremlino al termine dell'incontro col presidente americano – certamente le nostre posizioni rimangono le stesse. Anche se il dialogo su questo tema e' non solo possibile, ma necessario''.
A Mosca – dove Putin si appresta a rientrare al Cremlino – gia' aspettano di vedere se Obama manterra' la 'promessa'.
