BUENOS AIRES, 3 NOV – Per il G20 di Cannes, Obama aveva preparato originariamente due soli bilaterali: con Sarkozy e la Merkel. Ma, inaspettatamente, la settimana scorsa ne ha aggiunto un terzo, con la peronista progressista Cristina Fernandez de Kirchner. Si vedranno domani, dopo la chiusura del summit.
Invito suffragato domenica con una telefonata della Clinton a Cristina. E Ben Rhodes, numero due del Consiglio di Sicurezza Nazionale, ha detto: ”E’ una opportunita’ per una svolta in un rapporto che, negli ultimi due anni, ha avuto alti e bassi”.
Tra l’altro, con un attrito recente. Scoppiato in febbraio quando il ministro degli esteri in persona ha confiscato una valigia con strano materiale strategico, che era su un aereo militare Usa atterrato ad Ezeiza con forniture per la polizia. E che Cristina, dopo un duro rimbrotto di Obama, ha rimandato a Washington solo in giugno.
Per il politologo Juan Gabriel Tokaltian, l’invito e’ la conseguenza della crescente importanza economica dei Paesi emergenti latinoamericani. Ma anche, perche’ ”la sequenza ’22-45-54′ di Cristina e’ stata troppo impattante perche’ Obama non ne afferrasse l’importanza politica”. Cioe’ il fatto che, mentre il presidente Nestor Kirchner e’ entrato alla Casa Rosada nel 2003 con il 22% dei voti, lei, nel 2007, gli e’ succeduta con il 45% e, dopo la morte del marito un anno fa, e’ stata rieletta il 23 ottobre scorso con il 54%.
Tant’e’ che, con un’opposizione piu’ che mai in frammenti, c’e’ gia’ chi la chiama ‘lider maxima’. Per Tokaltian, Obama le stendera’ la mano per avere un socio di rilievo nella regione, poiche’ ”il Brasile non sembra aver dispiegato una politica compatibile con le attese di di Washington”.
Offrendole aiuto per gli attriti di Baires con il Club di Parigi per ristrutturare il default (c’e’ di mezzo anche l’Italia) per vari miliardi di dollari. E con Fmi e Icsid, organo di arbitraggio della Banca Mondiale, a cui sono ricorsi tanti creditori di Buenos Aires, italiani compresi.
