I Paesi del G20 hanno raggiunto un accordo per la riforma della governance del Fondo monetario internazionale (Fmi) che prevede una maggiore presenza dei Paesi emergenti a scapito di quelli europei. Da quanto si apprende l’Italia, come nelle attese, manterrà il suo seggio nel consiglio dell’istituzione di Washington, pur limando la sua quota nel capitale.
Le economie avanzate, secondo lo schema approvato, gireranno gradualmente un totale del 5% delle quote del Fmi alle ”economie più dinamiche”, mentre l’Europa cederà due seggi sui nove detenuti nel board composto a sua volta da 24 rappresentanti. Soddisfatto il direttore generale Dominique Strauss Khan secondo cui si tratta ”della più importante riforma mai adottata” usando anche l’espressione ”di accordo storico”.
Nel consiglio, ha aggiunto siederanno cosi’ ”i due maggiori azionisti Stati Uniti e Giappone, quattro Paesi europei (Francia, Germania, Regno Unito e Italia) e il gruppo dei Bric (Brasile, Russia, India Cina)”.
