WASHINGTON, STATI UNITI – John Brennan, il principale esperto di controterrorismo dell’amministrazione di Barack Obama, ha avvertito che il colonnello libico Muammar Gheddafi potrebbe ricorrere ad attacchi terroristici contro gli Stati Uniti ed altri Paesi come ritorsione per l’intervento occidentale in difesa dei ribelli asserragliati a Bengasi.
Le preoccupazioni di Brennan, secondo il New York Times, sono sostenute dai recenti attacchi di Gheddafi contro civili in Libia e dal suo passato come sostenitore del terrorismo. Alla domanda se ritenesse che il rais possa vendicarsi aprendo un nuovo fronte terroristico, Breannan ha risposto: ”Gheddafi ha la predisposizione per compiere cose di natura molto preoccupante. Dobbiamo essere pronti per far fronte ad iniziative con cui lui potrebbe tentare di farsi beffe della volontà della comunità internazionale”.
Tra le minacce su cui gli Stati Uniti stanno concentrando la loro attenzione, ha detto Bennan, ci sono le ampie riserve libiche di gas venefici come l’iprite. Dopo aver abbandonato il suo nascente programma nucleare nel 2003 ed essere andato brevemente d’accordo con Washington nel combattere la sezione nordafricana di Al Qaeda, la Libia è tornata ad essere un Paese-pariah dopo che i suoi servizi segreti nel 1988 fecero esplodere il volo Pan Am 103 al di sopra della Scozia provocando la morte di 243 passeggeri e 16 membri dell’equipaggio.
Brennan ha ammesso che gli sconvlgimenti mediorientali degli ultimi tre mesi hanno interrotto o indebolito la collaborazione antiterroristica tra gli Stati Uniti ed alcuni Paesi arabi. Ma, ha precisato Brennan, Washington è corsa ai ripari mediante iniziative imprecisate per non bloccare il flusso informativo tramite ascolti elettronici, copertura satellitare e più agenti sul terreno.
”Siamo stati in grado di resistere ai tumulti”, ha proseguiro Brennan, ”ma non si può negare che vi siano stati effetti negativi. Ora dobbiamo lavoare duramente affinchè venga ripristinata la collaborazine che c’era con alcuni Paesi”. Brennan non ha fornito dettagli su cosa gli Stati Uniti stiano facendo o su quale Paesi si stiano concentrando, ma è cosa nota che i servizi di Washington hanno collaborato strettamente con quelli dell’Egitto, della Tunisia e dello Yemen.
