Huawei, colosso cinese delle telecomunicazioni, avrebbe contribuito in maniera concreta a stabilizzare la rete internet russa dopo gli attacchi hacker subiti dallo scoppio del conflitto in Ucraina.
I siti dei media russi erano stati violati da un gruppo che affermava di appartenere alla rete di hacker Anonymous e hanno sostituito le pagine con una “lapide” in onore dei caduti in guerra. Secondo alcune voci, sembra che Huawei a quel punto per supportare la rete Internet sotto attacco si sia “precipitata in aiuto della Russia”, dove avrebbe cinque siti di ricerca.
Huawei sta aiutando la Russia?
Un articolo, apparso su un sito di notizie cinese ma successivamente cancellato, affermava che Huawei avrebbe utilizzato i suoi centri di ricerca per formare “50.000 esperti tecnici in Russia”. Nel report, era aggiunto che l’azienda prevede di espandersi “in settori all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, il cloud computing e il riconoscimento facciale”.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il deputato conservatore britannico Iain Duncan-Smith alla Camera dei Comuni ha tra l’altro dichiarato: “E’ molto probabile che ora siano stati impegnati ad aiutare la Russia. Dovrebbe esserci un’indagine completa. Se stiamo sanzionando gli oligarchi che hanno aiutato Putin, dovremmo pensare anche alle aziende che l’hanno supportato”.
Le aziende cinesi sotto osservazione
Le aziende cinesi sono sotto stretta osservazione, poiché dopo le sanzioni nei confronti della Russia sarebbe estremamente pericolosa ogni forma di collaborazione con il governo di Mosca. Nel 2019, Huawei è stata duramente colpita dalle sanzioni statunitensi, per timori sulla sicurezza nazionale, ed è stato vietato di fornire apparecchiature per la rete 5G nel Regno Unito. Un portavoce di Huawei ha dichiarato: “Questa storia non è vera e si basa su informazioni inesatte e false da un articolo in seguito rettificato”. (Fonte: Daily Mail)