WASHINGTON, STATI UNITI – Helmut Sonnenfeldt, uno dei piu’ stretti collaboratori di Henry Kissinger, considerato da molti l’artefice della dottrina Nixon di distensione verso l’Unione Sovietica e la Cina, e’ morto a Washington a 86 anni.
Politologo e commentatore di affari europei e anche italiani, Sonnenfeldt era approdato alla Brookings Institution dopo esser stato ai vertici del Consiglio per la Sicurezza Nazionale e al Dipartimento di Stato. Alla fine era malato di Alzheimer, come rese noto la moglie Marjorie al Washington Post.
Soprannominato ”il Kissinger di Kissinger”, Sonnenfeldt era nato a Berlino e aveva conosciuto il suo mentore poco dopo la seconda guerra mondiale quando entrambi prestavano servizio nell’esercito americano in Germania. Sia Kissinger che Sonnenfeldt erano di origine ebraica ed erano fuggiti dalla loro patria durante in Nazismo.
Quando nel 1969 Kissinger divenne Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Richard Nixon, volle Sonnenfeldt con se’. Quattro anni dopo, col passaggio del primo a Segretario di Stato, anche il secondo lo aveva seguito al centro della diplomazia Usa. ”E’ stato al mio fianco in tutti i negoziati con i Sovietici”, ha detto Kissinger in una recente intervista in cui ha definito ”indispensabile” l’apporto del suo collaboratore.
Questi negoziati includevano imprese fuori dal comune, come una battuta di caccia al cinghiale con Andrei Gromyko, il ministro degli Esteri sovietico conosciuto in Occidente come Mr. Niet.
