MOSCA – L'oligarca Mikhail Prokhorov, il terzo uomo piu' ricco di Russia, ribattezzato subito il 'Berlusconi russo', si candida a sorpresa alla presidenza e subito arrivano critiche e dietrologie da destra e da sinistra. E' un piano del Cremlino, sostengono molti leader politici e analisti, per legittimare la rielezione di Putin in una competizione piu' ampia e frantumare il voto dell'opposizione, frenando le proteste per i brogli delle elezioni legislative del 4 dicembre. ''Un gioco osceno'', ha commentato l'ex vicepremier Boris Nemtsov, leader del partito non registrato Parnas.
Una tesi che sarebbe corroborata da un commento dello stesso Prokhorov sul suo blog, quattro giorni fa: "Piaccia o non piaccia, Putin resta per ora l'unico capace di gestire in qualche modo l'inefficiente macchina statale". E a chi gli chiedeva se avrebbe contestato il premier, il magnate dei metalli ha risposto che le critiche a Putin rappresenteranno solo il 10% della sua campagna elettorale, il resto saranno proposte ''realiste'' per lo sviluppo del Paese e il rafforzamento della classe media.
A favore dell'ipotesi di un disegno del Cremlino anche il fatto che Prokhorov ha detto di non aver informato i vertici del Paese, mentre il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha riferito che il capo del governo era a conoscenza della decisione. Del resto anche la commissione elettorale rivela di aver saputo della mossa il 9 dicembre. Secondo Nikita Maslennikov, dell'Istituto di sviluppo contemporaneo, la candidatura di Prokhorov e' comunque ''una sorta di messaggio per gli investitori, per far sapere che esistono nello spazio economico russo uomini politici di destra che si ispirano ai principi della destra della politica economica".
Alcuni politologi sostengono che Prokhorov, 46 anni, scapolo d'oro, non andra' oltre il 7% ma secondo altri potrebbe essere la vera sorpresa delle presidenziali, anche se gli oligarchi continuano a non godere di buona fame nell'immaginario collettivo russo. Non tutti, tra l'altro, sono convinti del doppio gioco dell'oligarca. Soprattutto ricordando che il Cremlino, dopo avergli affidato la guida di Causa Giusta per far decollare un partito liberale, lo ha detronizzato in settembre per la sua eccessiva indipendenza, con una fronda di partito che lui stesso ha attribuito all'ideologo della presidenza Vladislav Surkov, ''il burattinaio che ha privatizzato la politica russa''.
Se ci fosse una ''sceneggiatura'' del Cremlino che prevedeva la morte e la resurrezione politica del magnate potrebbe essere da premio Oscar.
Putin intanto continua a tacere sulle proteste di piazza contro i brogli ma dovra' inevitabilmente affrontare il tema nella diretta tv con il Paese prevista per dopodomani. Medvedev ha auspicato altre riforme politiche ''per evitare la disgregazione politica'' e ha fissato per il 21 dicembre la prima seduta plenaria della sesta Duma, la camera bassa del parlamento uscita dal controverso voto del 4 dicembre, contestato dall'opposizione parlamentare – che oggi ha chiesto una commissione d'inchiesta della Duma – ed extraparlamentare, con manifestazioni di piazza riconvocate per il 24 dicembre: a Mosca si attendono 50 mila persone.
