TEHERAN, 28 MAG – Sancendo un risultato politico emerso dal doppio turno delle elezioni parlamentari conclusesi il 4 maggio, oggi il parlamento iraniano ha confermato come presidente dell'assemblea Ali Larijani, uno degli esponenti piu' critici nei confronti del capo dell'esecutivo, Muhmud Ahmadinejad.
Larijani e' stato eletto alla guida del Majlis con 173 voti favorevoli, 100 contrari e due astenuti, riferiscono le agenzie iraniane. E' stato preferito a Gholam-Ali Haddad Adel, gia' presidente del parlamento tra il 2004 e 2008 e candidato dal partito di Ahmadinejad (il Paidari o Resistenza). Nelle elezioni politiche di marzo-maggio, il Paidari ha raccolto solo 75 deputati su 290 seggi ed e' sicuramente in minoranza ma, in assenza di un quadro partitico ben definito e con una pattuglia di una quarantina di indipendenti, e' difficile dire in che esatta misura. E' comunque chiaro che i riformisti, molti dei quali non hanno presentato liste, sono stati ridimensionati (39 eletti): le prime elezioni dopo lo contestate presidenziali del 2009 che fecero nascere il movimento di protesta dell' ''Onda verde'' spentosi per la repressione, hanno dunque prodotto un parlamento a stragrande maggioranza conservatrice. Tutti comunque si riconoscono nella Guida suprema, l'ayatollah Ali Khamenei.
Larijani e' sostenuto dai conservatori piu' tradizionalisti e critici nei confronti del presidente Ahmadinejad che lo aveva battuto nelle presidenziali del 2005. Sotto la sua guida, l'assemblea aveva rotto in tabu' e – per la prima volta nella storia della Repubblica islamica – in marzo aveva convocato Ahmadinejad in aula per una storica audizione su una presunta cattiva gestione dell'economia da parte dell'esecutivo.
Parlando dopo l'elezione, Larijani oggi ha avvertito che il Majlis si considera ''forte fratello'' delle altre due principali istituzioni (governo e magistratura): un implicito monito ad Ahmadinejad per dire che l'assemblea continuera' ad incalzarlo in anche questo ultimo anno del suo secondo e non piu' rinnovabile mandato. Nella seduta inagurale, ieri il presidente ha sottolineato che sebbene il Majlis abbia il compito della ''supervisione'' sull'operato del governo, un' ''interferenza non va a beneficio del paese'': come a dire, non incalzatemi troppo.
E forse avverra' cosi' dato che, a differenza della passata assemblea, questo Majlis e' composto in buona parte da deputati alla prima esperienza e quindi meno politicamente ''di peso'' rispetto a quella precedente. Larijani e' ricordato anche come segretario del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale iraniano dal 2005 al 2007 e quindi anche capo negoziatore sul programma nucleare con le grandi potenze. Un suo fratello, l'ayatollah Sadeq Amoli, e' capo dell'apparato giudiziario.
