Sette alti ufficiali dei Pasdaran, tra i quali il comandante vicario delle forze di terra, Nur-Ali Shushtari, sono rimasti uccisi oggi nel sud-est dell’Iran in un attacco suicida, nel quale altre persone hanno perso la vita o sono rimaste ferite. Morti e feriti si sono avuti anche in un secondo attacco. Il calcolo delle vittime non è ancora precisato, ma si parla di decine di  morti e decine di feriti: includendo anche i capi pasdaran, i morti sarebbero 42 e i feriti alcune decine.
I due attacchi sono certamente coordinati e hanno una matrice etnica e religiosa. Infatti solo metà degli abiutanti dell’Iran sono persiani di religione islamica shiita; gli altri appartengono a varie etnie e fedi e in particolare i Baluchi sono musulmani di fede sunnita.
Il gruppo separatista sunnita Jundullah (Soldati di Dio) ha rivendicato gli attentati, a quanto ha detto all’agenzia Isna Mohammad Marzieh, procuratore di Zahedan, che è il capoluogo della provincia del Sistan-Baluchistan.
A quanto scrivono i mezzi d’informazione iraniani, un kamikaze in divisa militare sotto la quale portava l’esplosivo si è fatto saltare in aria in una moschea di Pisheen, dove i capi pasdaran erano riuniti per preparare l’incontro tra le due sette dell’Islam. Lì si è registrato il più alto numero di vittime. Il secondo attentato si è verificato in una strada della città di Sarbaz, nella provincia del Sistan-Baluchistan, con l’attacco, a base di mitra e bombe, al passaggio di un convoglio di Pasdaran e notabili di gruppi etnici locali che si avviavano a tenere una riunione al fine di favorire una riconciliazione nella popolazione, divisa da tensioni interreligiose tra sciiti e sunniti.
Il capo del battaglione Al Qods dei Pasdaran iraniani, generale Nurali Shushtari, è morto ad altri sei alti ufficiali dei Guardiani della rivoluzione.
La Fars scrive che tra i morti vi sono notabili di gruppi etnici locali che si avviavano con gli alti ufficiali dei Guardiani della rivoluzione a partecipare ad una riunione per favorire una riconciliazione tra componenti sciita e sunnita della popolazione.
Il generale Shushtari, che era anche comandante vicario delle forze di terra dei Pasdaran, si trovava nella città di Sarbaz, nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchistan, per prendere parte ad un incontro tra i capi di diversi clan al fine di favorire una riconciliazione tra popolazione sciita e sunnita.
Questa provincia è infatti scossa da anni da violenze interconfessionali e vi opera un gruppo armato separatista, il Jundullah (Soldati di Dio), che mette a segno attentati e rapimenti di agenti di forze di sicurezza. Insieme a Shushtari sono stati uccisi altri quattro alti ufficiali dei Guardiani della rivoluzione.
Anche il comandante dei Pasdaran nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchistan, generale Mohammadzadeh, è stato ucciso in un attentato avvenuto stamane nel quale è morto il generale Nurali Shushtari, comandante vicario delle forze di terra dei Guardiani della rivoluzione e del battaglione Al Qods. Lo riferisce l’agenzia Fars. Il più grave attentato avvenuto nel Sistan-Baluchistan prima di quello di oggi risale al febbraio del 2007, quando 11 Pasdaran furono uccisi e una trentina feriti quando una bomba fu fatta esplodere contro l’autobus su cui viaggiavano.
Nella provincia, ai confini con il Pakistan, opera un gruppo separatista armato sunnita, il Jundullah (Soldati di Dio), che negli ultimi anni ha compiuto attentati e rapimenti di agenti delle forze di sicurezza iraniane.
