E’ cominciato sabato a Teheran il processo contro 16 oppositori del regime che presero parte a manifestazioni antigovernative il mese scorso, a quanto riferisce l’Associated Press.
L’agenzia di stampa ufficiale Irna e la Tv di stato hanno dichiarato che gli imputati devono rispondere delle accuse di aver complottato contro il regime e di aver violato le disposizioni di sicurezza.
Cinque degli imputati, tra cui due donne, sono accusati di ”moharebeh”, o di aver sfidato Dio, un’accusa che potrebbe comportare la pena di morte.
Il processo, unitamente all’esecuzione giovedi di due uomini accusati di far parte di gruppi-antigovernativi, potrebbe essere un tentativo da parte dell’ala dura della dirigenza iraniana di intimidire l’opposizione in vista di nuove manifestazioni previste a febbraio.
Gli imputati il cui processo è cominciato sabato sono stati arrestati durante i moti antigovernativi del 27 dicembre, durante i quali almeno otto persone sono rimaste uccise e centinaia di dimostranti sono stati arrestati. Si è trattato della manifestazione contro il regime più violenta dalla dura repressione lanciata dal governo dopo le contestate elezioni presidenziali dello scorso giugno.
