TEHERAN, 21 GIU – Il Parlamento iraniano, dominato da una maggioranza di conservatori tradizionalisti critici di Mahmud Ahmadinejad, ha lanciato oggi un attacco al governo del presidente, avviando una procedura di impeachment nei confronti del ministro degli Esteri e negando la fiducia a quello dello Sport, appena nominato.
E' solo l'ultimo episodio di una disputa in corso da mesi tra alcuni dei più stretti consiglieri di Ahmadinejad, primo fra tutti il suo consuocero Esfandiar Rahim-Mashai, e i tradizionalisti che li accusano di voler portare avanti una politica nazionalista dalle tinte laiche in opposizione all' autorità della Guida suprema, l'ayatollah Ali Khamenei.
Uno scontro che ha visto il momento piu' drammatico lo scorso aprile, quando Ahmadinejad e' arrivato a disertare le riunioni di governo e ad assentarsi dalla scena politica per una decina di giorni, dopo che Khamenei gli aveva impedito di silurare il ministro dell'Intelligence, considerato vicino alla Guida.
In una lettera letta in aula dal deputato Omidvar Rezai, membro del comitato di presidenza dell'assemblea, 33 parlamentari hanno accusato il ministro degli Esteri, Ali Akbar Salehi, di avere nominato Mohammad Sharif Malekzadeh suo vice ministro per gli affari finanziari, ''senza prestare alcuna attenzione al suo problematico passato'' e alle ''accuse di irregolarità finanziarie e non finanziarie'' che pendono su di lui. Malekzadeh e' considerato vicino a Rahim-Mashai e agli altri piu' stretti collaboratori di Ahmadinejad, che i conservatori tradizionalisti bollano come ''gruppo deviazionista'' all'interno del regime.
Poco piu' tardi l'agenzia Fars ha scritto che il ministro degli Esteri ha accettato di rimuovere il suo vice contestato. Contemporaneamente veniva data notizia della bocciatura da parte del Parlamento del nuovo ministro dello Sport, Hamid Sajjadi, recentemente nominato da Ahmadinejad.
Non e' chiaro se la marcia indietro di Salehi comportera' il blocco della sua procedura di impeachment. Ma cio' e' probabile, perche' l'ayatollah Khamenei, che ha la parola finale su ogni decisione politica, ha mostrato nelle scorse settimane di non gradire un'aperta resa dei conti. Il 29 maggio scorso la Guida suprema ha chiesto ai conservatori a lui vicini di mettere fine agli attacchi al governo di Ahmadinejad, ma ha invitato allo stesso tempo il presidente a essere attento agli elementi ''deviazionisti''.
