
Oltre un migliaio di curdi hanno festeggiato ad Halabja in Iraq l’impiccagione di Ali Hassan al-Majid, più conosciuto come “Alì il chimico”.
L’uomo era il famigerato cugino del dittatore Saddam Hussein ed è stato ucciso per il massacro avenuto nel 1988 di circa 5.000 abitanti di questa città martire del Kurdistan iracheno.
Alle 11:35 locali (le 9:35 in Italia), l’ora di inizio dei bombardamenti con il gas letale da parte dell’aeronautica di Saddam Hussein avvenuti il 16 marzo del 1988 e ordinati da Alì il chimico, i familiari delle vittime hanno deposto corone di fiori nei cimiteri.
«L’esecuzione di Alì il chimico è giusta e mi ha riempito di una gioia che non posso descrivere», ha detto Kulala Mohammed, 40 anni, che nei bombardamenti ha perso due fratelli.
Aras Abed, vice presidente dell’associazione dei familiari delle vittime di Halabja, che ha perso 12 familiari, ha detto «di essere pieno di gioia». «Il nemico del popolo curdo e dell’umanità ha ricevuto quello si meritava» ha aggiunto.
Il 17 gennaio scorso, Alì il chimicò era stato condannato per la quarta volta alla pena capitale per la repressione delle ribellioni curde e sciite tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. All’alba del 25 gennaio è stato impiccato, la stessa sorte toccata a Saddam Hussein.
