ROMA – Sale la tensione nei cieli sopra il Mar Giallo Orientale e le sue isole contese, Senkaku per i giapponesi, Diaoyu per i cinesi. Pechino ha mandato i propri jet militari a pattugliare la “zona aerea di difesa e identificazione”, come è stata proclamata unilateralmente dalla Repubblica Popolare l’area sopra l’arcipelago e i suoi giacimenti di gas naturale e petrolio. La decisione arriva dopo che negli scorsi giorni sono stati aerei giapponesi e sudcoreani, oltre ai B52 americani, a sorvolare lo spazio aereo.
L’ultima mossa di Pechino arriva a pochi giorni dalla visita ufficiale del vicepresidente americano, Joe Biden, in Cina, Corea del Sud e Giappone prevista per la prossima settimana.
Il timore è che un incidente possa scatenare far deflagrare le tensioni. Anche l’Unione europea si è detta preoccupata per il rischio escalation. L‘Australia ha convocato l’ambasciatore cinese per delucidazioni sulla creazione della zona, che prevede che tutti i velivoli che la sorvolano forniscano i propri piani di volo a Pechino. Che si auto-riconosce così la proprietà delle isole reclamate anche dal Giappone.