TEL AVIV – Una motovedetta della marina militare israeliana, di tipo 'Dabur', ha sconfinato per errore venerdi' scorso ed e' penetrata per alcune centinaia di metri nelle acque territoriali di un Paese vicino. Lo ha reso noto il portavoce militare, secondo cui l'equipaggio si e' presto reso conto dell'errore e ha invertito la rotta. Un ufficiale e' stato processato e condannato ad una breve detenzione.
Anche alla luce delle crescenti tensioni regionali, il portavoce militare non ha voluto precisare quale sia il Paese confinante di Israele coinvolto nell'incidente.
Una prima reazione israeliana alle minacce del premier Recep Tayyp Erdogan di ordinare alla marina militare turca di fronteggiare le navi israeliane se esse in futuro impedissero il trasporto marittimo di aiuti umanitari verso Gaza e' giunta oggi dall'ammiragio della riserva Amy Ayalon, un esponente del partito laburista. Ex comandante della marina militare di Israele, Ayalon ha detto: ''Non penso che qualcuno sia davvero intenzionato ad ingaggiare scontri navali''. Ha aggiunto tuttavia che in passato conflitti sono divampati senza che le parti coinvolte lo volessero.
Israele deve dunque, a suo parere, mantenere un atteggiamento molto cauto. Da un lato deve mantenere le proprie attivita' nel Mediterraneo orientale (a largo di Creta e di Cipro), ma deve anche rivedere le modalita' del blocco navale a Gaza. Occorre impedire i trasporti di armi per Hamas, ha insistito Ayalon, ma qualora sia evidente che navi in arrivo trasportano aiuti umanitari, sarebbe opportuno delegare i controlli a Paesi terzi. In questo modo si eviterebbero contatti ravvicinati fra la marina turca e quella israeliana.
