Le lamentele di Obama sui nuovi alloggi israeliani a Gerusalemme est non cambiano i propositi dell’esecutivo di Tel Aviv. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha ripetuto durante una riunione di partito che i progetti di costruzione di alloggi a Gerusalemme (inclusa la parte orientale della città, a maggioranza araba) «andranno avanti» anche per il futuro, sottolineando che questa è la politica di tutti i governi del Paese da «42 anni”.
«Le costruzioni a Gerusalemme, come in ogni altro luogo di Israele continueranno, secondo quella che è stata la consuetudine negli ultimi 42 anni», ha tagliato corto Netanyahu rispondendo a un deputato del suo partito, il Likud, che, durante una riunione del gruppo parlamentare alla Knesset, lo interrogava su eventuali contraccolpi della crisi in atto con gli Usa e con altri attori della comunità internazionale dopo la contestata autorizzazione da parte del suo governo di un nuovo progetto edilizio a Gerusalemme est.
Analoghe puntualizzazioni il premier le aveva fatte negli ultimi giorni, pur scusandosi con l’amministrazione americana per i tempi dell’annuncio sull’ultimo progetto, coinciso con la visita nella regione del vicepresidente Joe Biden e seguito da manifestazioni di aperta irritazione a Washington.
Preoccupazione Ue. La decisione di Israele di costruire nuovi alloggi a Gerusalemme est non piace però neppure al capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton «é illegale e mette in pericolo l’accordo provvisorio per i negoziati indiretti israelo-palestinesi». Per la Ashton «la posizione dell’Ue è chiara: gli insediamenti costituiscono un ostacolo per la pace e minano la possibilità di costituire due Stati». Incontrando il ministro degli Esteri egiziano, Ahmed Aboul Gheit il capo della diplomazia Ue ha poi definito «negativa» la decisione di Israele di inserire siti religiosi e culturali sul territorio palestinese nel patrimonio israeliano.
Raplica palestinese: “Nessuna sorpresa”. L’Autorità nazionale palestinese non è sorpresa per le dichiarazioni con cui il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha ribadito l’intenzione di continuare ad autorizzare progetti edilizi a Gerusalemme, inclusa la parte orientale (a maggioranza araba) della città, perché sa che Netanyahu “non è interessato a raggiungere la pace”. Lo ha detto Nemer Hammad, consigliere per i rapporti con i media del presidente palestinese, Abu Mazen. «Noi sappiamo benissimo che Netanyahu non è interessato a raggiungere la pace e mira anzi a distruggere ogni sforzo» diplomatico, ha commentato Hammad.