Quattro tra i più influenti esponenti dell’economia americana, invitati a pranzo alla Casa Bianca dal presidente Barack Obama, sono rimasti di stucco quando prima che si alzassero per andarsene hanno dovuto pagare il conto, a quanto riferisce il sito politico.com. Non hanno dovuto tirar fuori biglietti di banca, ma un inserviente ha discretamente chiesto a ciascuno di loro la carta di credito per l’addebito.
Attorno al tavolo della sala da pranzo privata di Obama, a pochi passi dall’ufficio ovale, sedevano dei veri e propri colossi dell’economia: Ursula Burns, ad della Xerox Corporation, Muhtar Cent, ad della Coca-Cola Company, Randal Stephenson, ad della AT&T e Dave Cote, ad della Honeywell International.
Quando si ĆØ sparsa la voce che gli illustri e potenti ospiti hanno dovuto pagare al ”ristorante” della Casa Bianca qualcuno ha storto il naso. Una che di queste cose se intende, Letitia Baldrige, capo del personale di Jacqueline Kennedy alla Casa Bianca agli inizi degli Anni Sessanta, ha dichiarato: Ā«Può darsi che abbiano le loro buone ragioni per fare una cosa del genere, ma non ĆØ certo quella che si chiama ospitalitĆ . Invitare gente alla Casa Bianca e poi farle pagare il conto ĆØ semplicemente ridicoloĀ».
Dal canto suo, la Casa Bianca ĆØ corsa subito ai ripari. La portavoce Jen Psaki ha spiegato che Ā«di tanto in tanto agli ospiti invitati a pranzo dal presidente viene chiesto un rimborso per allontanare qualsiasi sospetto di conflitto di interessiĀ». Alcuni organi di informazione hanno obiettato che durante l’amministrazione dell’ex-presidente George Bush questa prassi non esisteva, anche perchĆ© – hanno spiegato – pranzi, ricevimenti e quant’altro sono inclusi nel bilancio spese di rappresentanza del fondo Executive Residence.
Ma la portavoce non s’ĆØ data per intesa. Ā«Continueremo a far pagare gli ospiti a pranzo con il presidente ogni volta che lo riterremo opportunoĀ», ha dichiarato imperterrita.
