
BEIRUT- Il leader druso Walid Jumblatt รจ di nuovo al centro dell’ennesima crisi libanese dopo aver di fatto tolto la maggioranza parlamentare alla coalizione filo-saudita e averla consegnata al fronte filo-siriano e filo-iraniano. ”Ho faticato non poco a riguadagnare gradualmente la fiducia della Siria e di Hezbollah. Non posso piรน commettere sciocchezze. Non me lo posso permettere”: con queste parole rilasciate alla stampa, Walid Bey, come viene comunemente chiamato in virtรน della secolare appartenenza della sua famiglia al notabilato del Monte Libano, qualche giorno fa giustificava senza mezzi termini la sua mossa decisiva.
Dal 2004 al 2008 Jumblat si era apertamente schierato a fianco dell’ex premier Saad Hariri, figlio ed erede politico di Rafic Hariri, anch’esso un tempo primo ministro e per il cui assassinio era stata accusata da piu’ parti la Siria. In quel periodo, dal pulpito offertogli dal giovane Hariri, Walid Bey arrivรฒ a definire il presidente siriano Bashar al Assad ”una scimmia” e ”un dittatore ignorante”.
Ma dopo che la sua casa a Beirut e la sua intera comunitร drusa del Monte Libano nel maggio 2008 erano state circondate da agguerriti miliziani di Hezbollah e dai loro alleati filo-siriani, Jumblat era tornato a piu’ miti consigli, riprendendo a frequentare il palazzo presidenziale di Damasco. Lo stesso verso il quale si diresse piรน di trent’anni fa, pochi mesi dopo l’uccisione in Libano del padre Kamal Jumblat, storico leader nazionalista assassinato nel 1979 in un agguato da piรน parti attribuito, anch’esso, alla Siria. Oggi come allora, Walid Bey giustifica le sue scelte con la necessitร di proteggere la ”pace civile” libanese e dunque la sopravvivenza del suo ruolo politico e della sua esigua comunitร .
