ROMA – La Marina britannica ha lanciato l’allarme: “Potremmo non essere in grado di continuare le operazioni in Libia oltre l’estate se i ministri non decideranno che cosa è prioritario”.
L’annuncio, pubblicato dal Guardian, arriva dall’ammiraglio sir Mark Stanhope, a capo della Royal Navy, ha pianificato un impegno per sei mesi, ma il governo dovrà prendere “decisioni impegnative” su quello che vuole.
Stanhope ha anche ammesso che se la portaerei Ark Royal e i suoi caccia Harrier non fossero stati messi fuori servizio l’anno scorso sarebbero stati schierati nel Mediterraneo. Una mossa che sarebbe costata poco e avrebbe reso le operazioni più efficaci che far volare gli aerei dalla base italiana di Gioia del Colle.
Secondo l’ammiraglio, invece, le costanti bugie sulle perdit di navi e aerei avrebbero avuto un effetto “corrosivo” sul morale dei marines.
Le osservazioni di Stanhope arrivano tra una crescente preoccupazione all’interno dello stesso ministero della Difesa sul prolungamento dell’impegno in Libia e i suoi costi. E seguono di pochi giorni l’uscita del segretario della Difesa americana Robert Gates che ha criticato gli alleati per i tagli alla Difesa.
Per l’ammiraglio è possibile andare avanti solo per altri novanta giorni, non di più, a meno che il governo non stili un ordine delle priorità. Stanhope non chiede una revisione dei tagli, sa che l’impegno in Afghanistan è quello primario. Ma vuol far sapere di non avere abbastanza mezzi per continuare le operazioni in Libia.
