ISTANBUL – ”L’Italia aderirà a tutti i tipi e categorie di sanzioni che verranno decise dall’Onu e dall’Unione Europea”, anche nel caso riguardino ”partecipazioni azionarie”. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri Franco Frattini rispondendo, a Istanbul, a una domanda sulle ricadute per l’Italia nel caso di un inasprimento delle sanzioni nei confronti della Libia.
Riguardo alla no-fly zone, Frattini ha detto che potrà essere realizzata solo se vi sarà ”un chiaro mandato politico”, in questo caso ”vi saranno le basi italiane ma questo vuol dire l’impegno di molti altri Paesi a dispiegare aerei e metterli anche in condizione di agire e di bombardare”.
Il ministro degli Esteri ha però ricordato l’invito della Lega Araba ad evitare che ”aerei occidentali si levino in volo nel cuore del mondo arabo: di questo – ha sottolineato – dobbiamo tenere conto”. ”Per una eventuale no fly zone – ha aggiunto – non basta una definizione tecnica ma serve un mandato politico della Nato o, per alcuni Paesi, del Consiglio di Sicurezza, che ancora non c’è”.
Il ministro ha poi affrontato il tema della missione umanitaria italiana al confine tra la Tunisia e la Libia: ”E’ partita ieri” ed è già stato rimpatriato ”un primo gruppo di cittadini egiziani”, ha ricordato Frattini, spiegando che è in partenza dalla Sicilia una seconda spedizione: ”Una nave militare porterà a Bengasi impianti per l’acqua potabile, l’elettricità e attrezzature mediche”.
Il ministro ha aggiunto che è arrivata la richiesta per il rimpatrio di alcuni cittadini del Mali e che l’Italia sta provvedendo con mezzi aerei. ”E’ inoltre in allestimento – ha concluso – un campo italiano per la prima assistenza”.
[gmap]
