ABU GREIN (LIBIA), 30 AGO – Il 'buen retiro' nel deserto dove Muammar Gheddafi cercava solitudine o si recava a caccia è ora nelle mani dei combattenti dell'opposizione che, in attesa della battaglia finale per Sirte, fanno i turisti nella 'ranch' dell'ex rais.
Il vasto complesso di Abu Grein – case, pascoli, campi da tennis e piscina – si trova vicino alla linea del fronte, 100 km circa a ovest di Sirte, sulla costa mediterranea, citta' natale e roccaforte del potere del colonnello.
All'interno dell'edificio principale – riferisce una reporter della Reuters – arredato con pesante sfarzo, gli insorti sono sciamati nelle stanze ormai vuote. Alcuni si sono messi a saltare su quello che probabilmente era il letto di Gheddafi, nella camera da letto più grande.
''Gheddafi non è più qui, nemmeno vi aleggia il suo spirito. Non è un dio. Abbiamo vinto'', ha detto Salim Abushala, 24 anni, stringendo il suo kalashnikov.
Gli insorti, che hanno detto di aver preso la 'fattoria' una settimana fa circa, si stanno preparando a quella che potrebbe essere la battaglia finale con i lealisti, nei prossimi giorni: ma alla vigilia della festa di fine Ramadan, fanno i turisti nel grande complesso dove venivano ospitati anche familiari e amici dee colonnello, e dove dromedari, cavalli, mucche e pecore potevano pascolare liberamente.
''Veniva qui per rilassarsi, cacciare, o quando voleva restare solo. Gheddafi era un uomo del deserto'', ha detto un comandante ribelle.
Nella 'riserva' di caccia – un'area recintata vasta diversi kmq – alcuni combattenti sparano a cervi e dromedari cercando di procurarsi un pasto, mentre in lontananza un gruppo di pastori portati dal Ciad ancora accudiscono pecore e mucche, ignari di tutto: ''Gheddafi è il leader di questo Paese – afferma un giovane pastore. Questo è ciò che pensavamo. Non sapevamo della rivoluzione. La notizia ce l'avete data voi''.
